Funerali Amaturo, la lettera della figlia Ludovica - Le Cronache Ultimora
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Funerali Amaturo, la lettera della figlia Ludovica

Funerali Amaturo, la lettera della figlia Ludovica

Enzo Sica Una folla commossa, una Chiesa dell’Immacolata a Piazza San Francesco gremita come non mai per dare l’ultimo saluto a Matteo Amaturo che ci ha lasciato improvvisamente nella notte tra venerdì e sabato scorso. Sulla bara anche una sciarpa della Salernitana, la sua squadra del cuore che lo aveva visto anche protagonista in prima persona negli anni addietro sia come portiere delle giovanili granata e qualche anno dopo anche come speaker della società nell’era in cui era presidente Antonio Lombardi. Ed ieri al funerale visto che la squadra è in ritiro a Norcia e lo hanno ricordato ieri con un minuto di raccoglimento prima dell’inizio della prima ‘amichevole stagionale c’erano l’addetto stampa Alfonso Avagliano e lo speaker attuale Luca Scafuri. Matteo Amaturo era un poliedrico, un attore brillante che aveva fatto anche della satira sportiva il suo campo di battaglia visto che univa, appunto, l’ironia al calcio. Ed era veramente qualcosa di imprescindibile per lui che lo aveva portato ad essere benvoluto da tutti, un grande signore, come ha scritto la sua adorata figlia Ludovica sul manifesto funebre, una bellissima persona che ha saputo toccare il cuore di chiunque abbia avuto la fortuna di conoscerlo. Si, davvero una fortuna aver incrociato Matteo nei suoi 65 anni di vita terrena e lo si è potuto constatare ieri, al suo funerale, nella affollata chiesa dell’Immacolata a Piazza San Francesco che è apparsa troppo piccola per poter contenere tante persone con i parenti, gli amici di sempre ma anche per chi lo conosceva appena ma che hanno voluto salutarlo per l’ultima volta. Gli applausi scroscianti appena il feretro è arrivato per entrare in in Chiesa sono stati sinceri da parte di tutti i presenti, la santa messa officiata da padre Giacomo che nell’omelia lo ha voluto ricordare. Non lo conoscevo, ha detto il prelato, ma vedere questa risposta di tanti amici stamane è qualcosa di veramente eccezionale, una persona che come si vede si è fatta voler bene da tutti, ha continuato il prelato. Già visto che molti erano con le lacrime agli occhi proprio nel ricordo di Matteo che lasciando questo mondo improvvisamente ha preso un pò tutti alla sprovvista. La sua brillantezza, il suo modo di essere ma anche quel padre premuroso che è stato non poteva non essere evidenziato da Ludovica che è salita sull’altare al termine della cerimonia funebre per ricordarlo. Le parole belle e meravigliose dedicate ad un papà sempre presente che si destreggia tra l’Asl dove lavorava e la Salernitana come squadra del cuore, qualcosa veramente di straordinario che le hanno davvero insegnato tanto. <Il mio sarà un amore eterno per te, papà> una frase che non poteva non far scattare un altro lungo applauso dei presenti per lei che è tornata al suo posto in Chiesa prima della benedizione finale della salma, salma uscita ancora una volta dalla Chiesa tra due ali di folla che hanno ancora una volta applaudito per l’ultima volta Matteo. Belle e commoventi anche quanto detto dall’ex senatore Alfonso Andria che ha evidenziato soprattutto le parole pacate di Ludovica al termine della cerimonia funebre, una ragazza matura che si è vista mancare il papà per un soffio. <La sua voce, quella appunto di Ludovica, ferma, un solo attimo di cedimento quando ha citato la mamma scomparsa in giovanissima età e la nonna paterna che è stata la sua seconda mamma. Perciò è esercitata al dolore fin da bambina e sa come tramutarlo cristianamente perchè il filo del dialogo non si spezza, si alimenta la confidenza di interlocuzione, la complicità nei pensieri resta immutata. Ludovica lo ha dimostrato anche di fronte a questa nuova durissima prova che domenica mattina è stata chiamata ad affrontare. La sua è stata una maturità piena quasi fino a diventare affettuosamente ironica. Infatti quando nel ricordare il papà a chi le chiedeva da piccola che attività svolgesse Matteo lei andava in difficoltà. Si perchè suo papà al mattino si recava all’Asl dove svolgeva il proprio lavoro dividendo poi il resto della giornata tra Radio Bussola per le sue seguitissime trasmissioni e il teatro per prove e spettacoli. Ecco perchè lei non sapeva se fosse un conduttore radiofonico, un pubblico dipendente, un attore. Ma Matteo aveva il teatro nel sangue e quel valore aggiunto vale a dire un mix di empatia ed affettuosità nel rapporto umano. Non solo per la sua sensibilità possiamo dire che era davvero <le magnifique>.