La guerra delle Croci, l’immobilismo del Comune, dell’assessorato al ramo, delega in mano a Dario Loffredo e dei vigli urbani arriva in Procura. Un nuovo esposto che rende la situazione più oncandescente tra legalità e rispetto della legge. Come è noto la situazione nasce dalla nuova legge regionale, il cui termine per avere il titolo abilitativo è scaduto lo scorso 27 giugno. Secondo la denuncia a Salerno città (ma anche in Provincia n.d.r.) ci sono centinaia di violazioni della legge da parte di molti operatori: le aziende che non sono in possesso dei requisiti previsti dalla legge, sono contattate dai familiari dei defunti per via dei mezzi pubblicitari ancora in essere e per mezzo delle unità locali operative dislocate sul territorio comunale, e sub appaltano ad altre imprese il servizio funebre, cosa che non è consentita dalla legge regionale che vieta l’intermediazione all’interno del comparto funebre. Da qui il motivo dell’esposto: L’azienda Pergola con sede in Salerno in piazza Nicotera 22 e in via Settimio Mobilio n.43 priva di qualsiasi titolo abilitativo, ha effettuato oltre molti funerali a nome di una società di Cava de’ Tirreni denominata Servizi Funebri Cavesi con sede in Cava de’ Tirreni in Corso Mazzini 224, la stessa nell’ultimo mese dato che il Comune di Cava de’ Tirreni ne ha sospeso l’operatività , si è rivolta di volta in volta ad altre imprese funebri non ultimo un servizio funebre effettuato in Salerno riferito al defunto G. A., dalla ditta Tony e Domenico D.Lucia con sede in Capaccio Scalo. L’azienda Aufiero con un’unità locale su Salerno in via Irno 24 priva di qualsiasi titolo abilitativo, nell’ultimo mese ha effettuato oltre 10 servizi funebri utilizzando i servizi funebri di una ditta di Nocera Superiore “La pace di Giuseppe Apicella” con sede in Nocera Superiore. La stessa azienda Aufiero continua a contravvenir equanto disposto dalla normativa regionale esponendo con mezzi pubblicitari non a norma i propri servizi promuovendo i funerali a prezzi scontatissimi. Tale atteggiamento continua a perpetrarsi sul territorio di Salerno città avverso l’installazione di cartelloni pubblicitari nelle pubbliche affissioni o manifesti che compaiono in ogni luogo e via di Salerno. L’azienda D’Ascoli Antonio con sede in Salerno alla via San Leonardo 138 e via G.Cuomo n.19 priva di qualsiasi autorizzazione o titolo abilitativo, ha effettuato nell’ultimo mese oltre 8 servizi sul territorio di Salerno utilizzando la ditta D’Arco Martino con sede in Baronissi. Quanto in oggetto è facilmente riscontrabile – si legge nell’esposto – presso gli uffici comunali addetti al rilascio delle autorizzazioni. In questo marasma di denunce è probabile che i vigili urbani (se non sono stati già trasmessi dalla direzione n.d.r.) prenderanno in visione dal responsabile del cimitero tutti i funerali effettuati da ditte esterne alla città di Salerno per un controllo incrociato. E qui potrebbe scattare anche la denuncia per intermediazione. L’esposto è stato inviato oltre che a Cronache da due famiglie che hanno riscontrato irregolarità tra l’affidamento del servizio funerario e quello effettivamente svolto.
L’ultimo esposto contro i parenti: “Le loro attività sono fuorilegge”
L’ultimo atto della guerra in atto da tempo in seno alla famiglia Pergola è l’esposto inviato da Domenico a Procura della Repubblica, Polizia Municipale e Suap di Salerno e Pellezzano. “Purtroppo – scrive Mimmo nell’esposto – dopo 30 anni il sodalizio con mio fratello si è rotto a causa della creazione di una società che fa capo al figlio Pierpaolo e che fa concorrenza sleale alla nostra azienda”. Ad oggi Mimmo risulta escluso dalla gestione della ditta di cui è socio insieme a Luigi “e nonostante le mie sollecitazioni ad adempiere alla regolarizzazione mediante l’ottenimento della licenza ad operare emessa dal Comune nulla è stato fatto – fa presente nell’esposto – io in qualità di socio ho il dovere di denunciare le irregolarità”. Agli oganismi destinatari della denuncia si chiedono verifiche sia sulla Pergola Luigi e Domenico snc che su altre due società, evidentemente riconducibili al ramo della famiglia che è operativo sul mercato delle onoranze funebri: Centro Funeralia Servizi Funebri Salerno, con sede a Pellezzano in via Wenner e impres individuale Biagio Pergola con sede in via Guariglia a Salerno. Mimmo Pergola sostiene che “alla richiesta di autorizzazione comunale avrebbe potuto provvedere il sottoscritto ma questa azione è resa impossibile a causa della sottrazione allo scrivente dei documenti necessari alla preparazione della pratica”. Domenico insiste sulla questione delle autorizzazioni sostenendo con certezza, e sulla questione non c’è una replica dei parenti, che a Luigi, Biagio e Pierpaolo manchino le autorizzazioni comunali. Una bruttissima pagina per il mondo dell’imprenditoria salernitana.
D’Avino: “Anche noi in regola” Ma il Comune latita sui controlli
Carmine D’Avino, giovane titolare dell’azienda di servizi funebri La Precisa, avverte con forza la responsabilità di difendere l’immagine della società creata da papà Alfonso, ora non più tra noi. “Siamo pienamente abilitati all’esercizio e abbiamo tutti i permessi previsti dalla legge e dal Comune”, ci dice al telefono. La Precisa è una delle quattro aziende autorizzate ad operare: le altre sono Antonio e Tommaso Guariglia e i fratelli Caso. “Ho voluto fare questa precisazione – dice Carmine – perché da quanto ho letto non è venuto fuori il nome della mia azienda, eppure è nell’elenco degli autorizzati”. Elenco che il Suap non ha mai trasmesso, anzi allo Sportello per le Attività Produttive del Comune nemmeno rispondono alle domande. E qui sta la nota dolente perché non si ha notizia dei controlli, che pure dovrebbero essere fatti per verificare chi ha titolo ad operare e chi no. La Polizia Municipale non fornisce informazioni perché, a quanto risulta, la comandante Elvira Cantarella non risponde a domande e non parla al telefono. Stesso discorso per l’assessorato al Commercio, al cui vertice c’è Dario Loffredo. Cronache ha provato più volte a contattarlo, anche motivando la richiesta, ma senza ricevere alcuna risposta. E poi le aziende come La Precisa si stupiscono del fatto che le notizie siano talvolta frammentarie. Gli episodi degli ultimi giorni rendono comunque improcrastinabile un intervento degli uffici comunali competenti.