Il musicista di origini salernitane che con le sue ‘Pillole di percussioni’ ha deciso di intrattenere e istruire il grande pubblico dell’internet sui principi di funzionamento e di usabilità dei suoi strumenti d’elezione
Di Gaetano Del Gaiso
Lo strumento Social Media è uno strumento appositamente concepito per comunicare. Le operazioni di comunicazione possono avvenire in modi piuttosto diversi gli uni dagli altri, così come altrettanto variegata è l’offerta di informazione condivisa e condivisibile su piattaforme come Facebook, Instagram, Youtube, Twitter e così via. Sport, lifestyle, intrattenimento, cultura, sono soltanto alcune delle macro-categorie attorno alle quali, ogni giorno, vengono pubblicati sul web oltre 5 milioni di post dal contenuto più o meno discutibile, e fra le micro-categorie che afferiscono alla macro-categoria della cultura v’è, senza dubbio, la musica. Cover, play-along, video didattici, elaborazioni creative, materiale inedito, Tik-Tok, sono solo alcune delle espressioni attraverso le quali la musica ritaglia il proprio spazio nel mare magnum e ‘procelloso’ dell’internet e, di queste espressioni, desidero oggi veicolare la vostra attenzione attorno a una, in particolare, di esse: i video divulgativi. Questi video, divergenti nella forma e nel contenuto a seconda dell’argomento, del target e della piattaforma per i quali questi vengono concepiti, rappresentano, a mio modesto parere, uno dei migliori modi per poter realizzare uno scambio tecnico di informazioni atto al trasferimento della conoscenza e del sapere fra un individuo e l’altro: fra chi realizza il video, quindi, e chi, invece, ne fruisce. Piuttosto simili, dunque, almeno nell’intenzione, a una qualsiasi lezione frontale (quella che avviene a scuola, per intenderci), l’elemento vincente di questa modalità di trasferimento del sapere è senza dubbio la multidimensionalità e la multimedialità del formato. Fotografia ricercata, tagli registici degni dei migliori Michael Moore (Bowling a Columbine) o J. J. Abrahms (La Tigre e il Crohn), un host la cui impostazione eclissa il lucido aplomb dell’Alberto Angela dei primi anni 2000, audio curato in ogni minimo particolare rendono, senza dubbio, un video molto più interessante di qualsiasi lezione. Eppure, il divulgatore di cui oggi ho deciso di parlarvi, ha scelto di realizzare i propri video adottando un formato essenziale, divertente e alla portata di tutti. Sto parlando di Francesco Fasanaro, musicista di origini salernitane che con le sue ‘Pillole di percussioni’ ha deciso di intrattenere e istruire il grande pubblico dell’internet sui principi di funzionamento e di usabilità degli… indovinate un po’: strumenti a percussione. Laureatosi in ‘Percussioni e batteria jazz’ al Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Martucci” di Salerno sotto la sapiente guida del maestro Paolo Cimmino, e avendo approfondito lo studio degli strumenti a percussione alla University of Music and Performing Arts di Mannheim (Germania), Francesco ha deciso di combattere la noia derivante da questa frustrante quarantena realizzando una serie di video in cui, avvalendosi del sapere di musicisti del calibro di Carlo Marzo, Paolo Bianconcini, Davide Cantarella, Gaetano Fasano, Nabankur Battacharia e tanti altri ancora, espone i fatti e le curiosità degli strumenti a percussione posti in esame al centro del video, maturando un seguito di tutto rispetto che garantisce, ad ogni sua sortita sul web, centinaia di like, visualizzazioni e commenti che fanno letteralmente impazzire gli algoritmi dei social media di riferimento per il suo format: Facebook, Youtube e Instagram. “Se ‘Pillole di percussioni’ fosse una scatola di un gioco da tavola, sulla sua confezione ci sarebbe scritto ‘da 0 a 99 anni’” sostiene Fasanaro, dichiarando il suo format adatto veramente a tutte le età. “Mi sono ispirato, inoltre, alla comunicazione semplice e diretta dei ragazzi della ‘Slim Dogs Productions’, una società di video-making fondata da Matteo ‘Cane Secco’ Bruno per proporre i miei contenuti in maniera semplice, intuitiva e accattivante, ricercando, continuamente, il confronto con la mia utenza per cercare di emendare e potenziare ulteriormente questo mio esperimento sociale, creando ponti con musicisti di altre regioni o stati e vivendo il mio essere musicista e performer in maniera creativa e, soprattutto, divertente e profondamente istruttiva per me e per chi ha deciso di seguirmi in questo percorso di divulgazione”.