Oggi il ballerino e maitre de ballet salernitano festeggia i suoi primi cinquant’anni
Di OLGA CHIEFFI
“Danzare, è lottare contro tutto ciò che ci trattiene, tutto ciò che ci affonda, tutto ciò che pesa e appesantisce, è scoprire con il proprio corpo l’essenza, l’anima della vita, è entrare in contatto fisico con la libertà”. Facciamo nostra una dichiarazione di Jean Louis Barrault, uomo di teatro francese, per offrire un sicuro talismano a Francesco Boccia, ballerino e maitre de ballet salernitano che quest’oggi festeggia cinquant’anni. Come in tutte le arti in cui si sperimenta la polvere delle tavole del palcoscenico, la sua è una storia fatta di sudore e passione, di lavoro duro e successi, di sacrifici. Nella vita tante le scuole che si frequentano, numerosi gli insegnanti, ma in genere, se si è fortunati, i Maestri si contano sulle dita di una mano. Coloro i quali sono diventati i “padri” di Francesco Boccia hanno i nomi di Victor Litvinov, Robert North, Renato Greco e Roberto Salorni, studi che lo hanno portato a vivere lo spettacolo a tutto tondo, spaziando dal prestigioso Festival dell’Operetta di Trieste a prime serate Rai, con Fantastico Cinema, Serata D’Onore e Taormina Arte o Ricomincio da Due, in cui le scelte e la firma delle coreografie era quella di Gino Landi, sino al film Scugnizzi, firmato da Nanni Loy. Francesco Boccia apre la sua scuola agli inizi degli anni Novanta, trasformandola nell’attuale New Space of Dance nel 1995, aperta ad una continua e ferace collaborazione internazionale, a cominciare dalle grandissime amicizie, quali quelle con Sarah Taylor e Thierry Verger che dedicano di anno in anno coreografie a lui e ai suoi allievi, passando per Billy Goodson, Mauro Astolfi, Ranko Yokoyama, solo per citarne alcuni. Lo abbiamo incontrato anche nel nostro massimo, in veste di ballerino e coreografo, al fianco di Renzo Giacchieri e Pier Paolo Pacini, impreziosendo diversi titoli, da Carmen a Francesca da Rimini. La scuola di Francesco Boccia si è sempre posta all’esterno di un sistema quale è quello della comune formazione coreutica che riesce spesso ad abbagliare, unicamente con molta vernice di superficie, nascondendo sapientemente ogni pochezza tecnica e spirituale ed etica. Francesco Boccia festeggerà questo pomeriggio nei locali della sua scuola che insiste nel centro storico di Salerno, quindi nell’azienda di famiglia, La Salumeria del Corso, dove si trascorrerà la serata in compagnia. Auguriamo a Francesco di continuare sulla traccia dettata dai suoi maestri, racchiusa e finalizzata alla più assoluta devozione nei confronti unicamente della Danza, cercando di accendere una scintilla negli allievi, la volontà di andare oltre la tecnica, oltre il ritmo, oltre se stessi, inseguendo quel profumo del rischio e dell’azzardo che rende memorabile un’esecuzione e la vita stessa.
Olga Chieffi