La tragedia bussa ancora una volta alle porte di Ischia alle 5 del mattino. Da ore piove in maniera incessante sul monte Epomeo, a ridosso di Casamicciola, uno dei sei comuni in cui si divide l’isola nota per le sue sorgenti termali, quando si apre uno squarcio nella montagna. Gli alberi vengono giù e la terra si mischia all’acqua generando una colata di fango che travolge tutto quello che trova sulla strada. Finiscono a mare, che si colora di marrone, auto e minibus in sosta. A valle rotolano enormi massi. Piazza Anna De Felice, ribattezzata così in omaggio alla 15enne che perse la vita nella frana del 2009, si riempie di detriti. Le prime immagini girate con i telefonini sono di distruzione: allagato il lungomare. Il bilancio provvisorio – a fine giornata – è di un morto, una decina di dispersi, dieci persone ancora isolate senza acqua e luce e 150 famiglie sfollate. L’ennesima catastrofe naturale in un Paese che conferma la sua fragilità e che ha visto un 2022 segnato da catastrofi naturali: prima di Ischia la valanga sulla Marmolada del luglio scorso, la frana in Val Ferret, il terremoto e l’alluvione che hanno colpito le Marche nelle scorse settimane. La macchina dei soccorsi si mette in moto, è subito chiara la portata della frana, si temono vittime. Ma a rallentare i soccorsi ci si mettono il mare in tempesta e le forti raffiche di vento che impediscono agli elicotteri di levarsi in volo. Il pensiero corre subito ai precedenti sull’isola: alla frana del 2006 sul monte Vezzi, ma soprattutto a quella del 10 novembre 2009, sempre a Casamicciola, quando un costone staccatosi dal monte Epomeo – allora come oggi – costò la vita alla piccola Anna. Da ultimo, cinque anni fa, il terremoto che causò due vittime tra Casamicciola e Lacco Ameno. Scene già viste ma che non smettono di fare male. Cominciano a circolare voci sui dispersi: tra loro una intera famiglia composta da marito, moglie, un neonato di pochi mesi e una 25enne. Per fortuna saranno ritrovati in buone condizioni di lì a poco. Fanno il giro del web le immagini dei vigili del fuoco che portano in salvo un uomo sommerso fino al petto dal fango e che si è salvato aggrappandosi a un palo di ferro. Sarebbero una dozzina, si dice, i dispersi di cui non si hanno notizie – tra loro due immigrati e una famiglia di quattro persone – ma le informazioni si accavallano e il bilancio dei dispersi viene continuamente aggiornato. Una decina gli immobili crollati. Qualcuno sostiene che la frana sia partita da un grosso masso di tufo in bilico lì da sempre. Da Milano, dove si trova per l’inaugurazione della metropolitana M4, il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini parla di otto vittime accertate ma viene poi corretto dal ministro Piantedosi che precisa: “la comunicazione ufficiale è della Prefettura”, e a fine giornata si registra un solo morto accertato, una donna. Il premier Meloni segue l’evoluzione dei soccorsi da Palazzo Chigi. Nel pomeriggio si collega in video per un vertice in corso nella Prefettura di Napoli dove, con il sindaco della Città Metropolitana Manfredi, ci sono anche i ministri Tajani e Sangiuliano. Collegato da Roma, dal centro operativo dei Vigili del Fuoco, anche il ministro dell’Interno Piantedosi. Il premier assicura che il Governo “farà la sua parte” e si riserva di convocare d’urgenza il Consiglio dei Ministri. Solidarietà anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e da quello francese Macron. C’è un solo morto accertato, una donna dell’est Europa di 30 anni sposata con un ischitano. Tuttavia un bilancio definitivo sarà possibile solo quando l’intera area interessata dalla frana sarà raggiungibile. E purtroppo – è il timore che domina tra i soccorritori – qualcuno sotto il fango potrebbe essere rimasto. Viene predisposta l’evacuazione di 200 persone – saranno ospitate negli hotel dell’isola – e il governatore campano De Luca proclama lo stato di emergenza. Il resto è polemica politica, l’opposizione contro Salvini e Fdi contro De Luca. A Ischia, dove continua a piovere, ci si prepara alla notte con l’incubo maltempo: prosegue la ricerca dei dispersi con in campo 200 uomini tra cui 6 carabinieri forestali dotati di droni che si occuperanno anche di repertare materiale per una futura indagine.