L’Asl Salerno ha denunciato il fotografo di Castel San Giorgio che ha violato la quarantena fiduciaria trasformandosi in una specie di untore presentandosi ad effettuare servizi fotografici a un matrimonio e a un battesimo incurante dei gravissimi pericoli a cui ha esposto bambini e adulti invitati alle cerimonie. Sono ore concitate e di grande preoccupazione quelle che si stanno vivendo a Castel San Giorgio dove sono già una sessantina i tamponi eseguiti ma altri 80 sono in via di esecuzione a causa del “menefreghismo” di un fotografo per il quale i cittadini invocano la revoca della licenza commerciale e il processo penale. Tutta la vicenda ruota intorno al fatto che il fotografo non poteva non sapere. Ed infatti risulterebbe inverosimile che non sapesse dato che il giorno 5 agosto V.DA. era stato alla Sonrisa nella serata “incriminata” e il suo tavolo era vicino a quello dei cantanti neomelodici di cui poi uno finito al Cotugno di Napoli. Poi il giorno 10 chiudono la Sonrisa. Il giorno 11 arriva il Decreto del Governatore De Luca e scatta per tutti coloro che erano stati a quella cerimonia la quarantena fiduciaria. Ma il fotografo che fa? Il giorno 12 va ad effettuare il suo lavoro ad un matrimonio tra due marescialli dei carabinieri di Castel San Giorgio. Matrimonio che mette a repentaglio, per la sua presenza, tutti gli invitati. Infatti saranno sotto posti a tampone prossimamente il vicesindaco che in qualità di ufficiale di Stato Civile ha officiato il matrimonio e anche il responsabile dell’ufficio legale, ex collega della sposa, svariati assessori e molti vigili urbani e dipendenti comunali (La sposa, infatti, aveva svolto un lavoro da borsista al Comune di Castel San Giorgio e proprio nell’ufficio legale). Molti vigili urbani presenti alla cerimonia hanno già inoltrato le proprie denunce e giurano che andranno fino in fondo. Ma non finisce qui. Il giorno dopo il matrimonio, il 13 agosto, continuando a ignorare le misure cautelative, il fotografo si reca ad effettuare il servizio fotografico ad un battesimo e questa volta in gioco ci sono giovani genitori ma anche lo stesso neonato. “Una cosa indecente – dicono molti sangiorgesi – questo signore meriterebbe di essere linciato a dovere. Per qualche euro ha messo a rischio la salute e la vita di centinaia di persone. Va cacciato dal paese. Subito. Quanti euro ha perso ora che tutti passeranno a distanza dal suo negozio? Il sindaco dovrebbe cacciarlo e chiudergli l’attività commerciale. E’ stato un untore come ai tempi della peste. In galera dovrebbe andare”. Anche lo stesso parroco che ha celebrato il battesimo sarà sottoposto a tampone. Ma l’Asl nel frattempo è corsa ai ripari e lo ha denunciato. Ora si spera che Castel San Giorgio non si trasformi in un focolaio Covid.
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