di Andrea Pellegrino
CAVA DE’ TIRRENI. Forza Italia perde altri pezzi ed il gruppo di Luigi Napoli porta a Cava de’ Tirreni la civica “Caldoro presidente”. Ieri l’ufficializzazione con la costituzione del gruppo consiliare che sarà composto da Annalisa Della Monica e Massimo Esposito, i due forzisti che si erano posizionati all’opposizione all’atto della crisi politica cittadina. Presidente cittadino sarà l’ex assessore Enzo Passa mentre portavoce Enrico Alfano. Ma alle spalle ci saranno l’ex vicesindaco Luigi Napoli (tra l’altro già assessore provinciale) e naturalmente tutto il gruppo regionale, compreso il consigliere regionale Giovanni Fortunato. Così a quanto pare solo Enrico Polacco resiste in Forza Italia e soprattutto in maggioranza. Alla fine l’imbarazzo forzista metelliano che vedeva una formazione in maggioranza e l’altra all’opposizione viene meno, con buona pace di Mara Carfagna che benché sollecitata sul caos Cava non ha mosso dito, attendendo forse gli eventi. Ma dal gruppo originario che contava ben otto consiglieri (nel Pdl erano in 13), ad oggi l’ex ministro vede nella città metelliana un solo rappresentante consiliare, oltre Fortunato Palumbo che siede in giunta in quota Gasparri. Naturalmente ora si guarda alle prossime amministrative. E mentre aumentano a dismisura i candidati sindaco, le coalizioni tentano di far sintesi. E non si esclude che la nascita di “Caldoro presidente” possa rafforzare parte del centrodestra e soprattutto un accordo tra Napoli e Cirielli. Seppur l’ex vicesindaco punterebbe a sostenere la candidatura a sindaco di Armando Lamberti mentre i Fratelli d’Italia avrebbero calato sul tavolo il nome di Tania Lazzerotti. Il tutto dovrebbe passare obbligatoriamente per le elezioni regionali. Dunque non si esclude che al termine le trattative faranno la giusta «sintesi». In caso contrario lo stesso Luigi Napoli – che non nasconde le sue origini socialiste prima di approdare in Alleanza Nazionale e poi nel Pdl – sarebbe pronto a tornare in pista guidato il gruppo e le sue liste. Fuori dai giochi o con un peso specifico ormai pari allo zero appare Forza Italia che secondo l’attuale strategia dovrebbe sostenere Marco Galdi che però ha aderito all’Udc di Cobellis ed al progetto cavese di Giovanni Baldi che proprio attraverso la lista centrista aspira a risedere in aula regionale. Se l’Udc dovesse spostarsi a sinistra, per Forza Italia non resterebbe che un percorso autonomo. Per ora il gruppo Caldoro detta la sua linea: «Confermiamo – dicono – anche attraverso un’opposizione consiliare costruttiva il nostro manifesto, ispirato a valori sociali, cristiani, identitari, popolari europei, dell’eguaglianza, delle pari opportunità, del grande popolo dei riformisti e dei moderati, della piccola- media impresa, della cultura, del turismo, della sanità, dell’ambiente, della sicurezza, del commercio. Riflettiamo su quanto possa essere sconfortante, per la città Cavese – la cui scuola politica ed amministrativa è stata riferimento e culla per il pensiero provinciale e regionale – assistere a continue ufficializzazioni di posizioni e schieramenti politici che non hanno, ne hanno invero avuto, alcuna coerenza rispetto agli impegni assunti né alcuna maggioranza nell’assise consiliare che potesse affermare di essere portavoce della Maggioranza della cittadinanza, delle urne, delle preferenze nominativamente espresse. Non è un segreto – proseguono – che l’attuale amministrazione comunale sia espressione di una minoranza non rispondente affatto agli esiti delle urne. Cava ed i cavesi, hanno l’esigenza di garantire certezza all’azione politica non dì sicuro attraverso continui “rimpasti” in giunta ma, mediante un’amministrazione che si ponga con competenza al servizio del cittadino».