Erika Noschese
Continua il toto nome sui possibili candidati alla Camera e al Senato in provincia di Salerno. Stando ad alcune indiscrezioni, Umberto Postiglione, ex prefetto di Agrigento e Palermo, nonché ex commissario straordinario della provincia di Roma starebbe pensando ad un ritorno in campo, chiedendo un posto nelle liste di Forza Italia. Intanto, nella giornata di martedì gli alleati di centro destra si incontreranno per definire la divisione dei collegi. Lunga la carriera dell’ex prefetto Postiglione – che già nel 2015 pensava a scendere nuovamente in campo candidandosi alla carica di sindaco nella sua città natale, Angri – che ha rivestito il ruolo di capo dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Intanto, a poco meno di due mesi dalle politiche 2018, i partiti sono a lavoro per comporre le lista da presentare poi ai vertici nazionali. Nella giornata di lunedì Antonio Tajani, dovrebbe occuparsi delle candidature in Campania, fornendo così un primo quadro generale dei possibili candidati alla Camera e al Senato. Resta ancora il problema della cosiddetta quarta gamba – composta da Noi con l’Italia – che ha chiesto quattro posti ma se ne vedrà assegnare solo tre: Napoli, Avellino mentre l’ultimo sarà Salerno o l’Agro nocerino sarnese che vedrà in pole position l’avvocato Guglielmo Scarlato, tra i più accesi sostenitori del “no” al Referedum costituzionale del 2016, nonosntante la vecchia scuola democristiana che lo ha caratterizzato. Intanto, nel collegio Salerno Città resta in pole position il rettore Aurelio Tommasetti nonostante si sia fatto avanti anche Lello Ciccone. Se quest’ultimo nome dovesse prendere quota al punto da ottenere una conferma, al rettore potrebbe essere assegnato un altro seggio. A chiudere il cerchio delle candidature anche Articolo1-Mdp che nella giornata di domani dovrà fornire un quadro definitivo, con i nomi dei componenti delle varie liste. Dopo il nome di Carmine Ansalone che ha detto addio al Pd per entrare a far parte di Liberi e Uguali, il nuovo movimento politico del leader Pietro Grassi, nato dalla fusione di Art.1 Mdp, Sinistra Italiana e Possibile, c’è ancora quale tassello da sistemare.