di Erika Noschese
La provincia di Salerno penalizzata dalla razionalizzazione delle risorse destinate alla spesa e al fabbisogno riabilitativo. A denunciarlo il consigliere regionale nonché capogruppo di Italia Viva, Tommaso Pellegrino che chiede l’intervento del governatore Vincenzo De Luca affinché possa mettere in campo iniziative finalizzate a “superare la situazione di penalizzazione sanitaria a danno dei cittadini della provincia di Salerno, adeguando per la provincia di Salerno le dotazioni per la riabilitazione. “Il presidente della Giunta Regionale Vincenzo De Luca da molto tempo e in tutte le sedi – istituzionali, politiche e mediatiche – è protagonista di una battaglia di giustizia affinché la spesa sanitaria sia commisurata al reale fabbisogno calcolato non sulla “spesa storica” ma sulla popolazione, superando così le discriminazioni che penalizzano alcune regioni e in particolar modo la Campania”, ha dichiarato il consigliere Pellegrino evidenziando che nel mese di aprile dello scorso anno, è emerso che la Campania è la regione che riceve meno soldi dal riparto del fondo sanitario nazionale: viene depredata ogni anno di 350 milioni di euro per la sanità. A distanza di un anno tutto è cambiato: “si diano ai cittadini campani le stesse risorse che si danno ai cittadini di altri territori”. Ad oggi, infatti, ogni campano riceve 30 euro pro capite in meno rispetto a Lombardia e Lazio e 42 euro rispetto all’Emilia e il Veneto sul fondo sanitario nazionale, come evidenziato anche da Tommaso Pellegrino. “Il presidente De Luca merita tutto il nostro sostengo nel porre, come ha fatto, con forza e determinazione all’attenzione delle autorità politiche nazionali l’assoluta necessità di superare una situazione in cui gli abitanti della nostra Regione vengono “depredati” dei fondi che spetterebbero loro per il bene primario della salute”, ha aggiunto il renziano, chiarendo che nelle Asl della Campania una situazione analoga e parallela che vede un’ampia fascia di popolazione fortemente penalizzata dall’assegnazione di risorse per il proprio diritto alla salute. Dai dati della tabella emerge con chiarezza che per le prestazioni riabilitative ex art. 26 nel setting ambulatoriale/domiciliare la Asl Salerno risulta penalizzata in maniera sensibile, con un sottodimensionamento dei fondi pari a oltre 5 milioni di euro. Infatti la spesa pro-capite per la Asl Sa è di 5 euro al di sotto della media regionale (33 contro 38), cifra che moltiplicata per il numero di abitanti (1.093.000) comporta, appunto, una minore dotazione di risorse pari a euro 5.465.000. In termini assoluti nessuna Asl ha una penalizzazione così grave, mentre in termini di spesa pro-capite solo la Asl Avellino ha un valore più basso di quello di Salerno. La penalizzazione è resa evidente dal confronto con le Asl che al contrario hanno dotazioni nettamente superiori alla media, come quella di Benevento (+ 9 euro di spesa pro-capite) o quella di Na3 che con un + 7 euro di spesa pro-capite e 1.061.000 abitanti ottiene finanziamenti di euro 7.427.000 euro superiori rispetto alla media regionale. In pratica tra la Asl di Salerno e quella di Na3, quasi a parità di popolazione, c’è un divario di dotazione pari a quasi 13 milioni (12 euro pro-capite).