di Monica De Santis
E’ ufficiale, le Usca saranno chiuse. A comunicarlo la Regione Campania, in un documento inviato, nei giorni scorsi, ai direttori generali delle Asl, nel quale si specifica che le strutture saranno chiuse per mancanza di fondi. Dunque non vi sono altre alternative e nessun margine di trattativa, neanche per un rinvio della chiusura delle strutture. Da oggi le Usca non sono più operative, anche se nel documento inviato dalla Regione Campania, si legge che al fine di non disperdere le professionalità acquisite si segnala, laddove se ne ravvisassero le necessità, di valutare un proseguimento delle collaborazione professionali in essere nell’ambito degli istituti contrattuali vigenti e delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente. Dunque, sembra esserci un margine di discrezionalità che potrebbe ancora essere applicato dalle Asl. Almeno questo sarà fatto dall’Asl di Salerno, come conferma il dottor Arcangelo Saggese Tozzi, referente per l’emergenza sanitaria da Covid 19… “Non ci sono più risorse dedicate e destinate alle funzioni delle Usca. Ovviamente la Regione e l’Asl si farà carico di garantire comunque l’assistenza domiciliare ove necessaria ai pazienti che hanno questa esigenza in questa fase. Non dobbiamo mai dimenticare che l’integrazione delle attività territoriali esiste e deve continuare ad esistere al di là della fase pandemica, al di là della fase emergenziale. Non abbiamo mai abbandonato nessuno e nessuno sarà mai abbandonato. Abbiamo ancora perfettamente funzionante il sistema emergenza – urgenza del 118. Abbiamo in campo in pieno la medicina di base, le Aft, che stanno per prendere piede da tutte le parti, per cui questo continuo dire che improvvisamente andiamo nel baratro, non è del tutto vero”. Saggese poi parla di coloro i quali in questi due anni di emergenza sanitaria hanno dato un grande aiuto e supporto assistenziale… “Poi faremo tutti gli sforzi necessari per vedere come riuscire a conservare, a valorizzare e a tenere alle condizioni contrattuali diverse previste dalla continuità assistenziale il personale che in questi mesi ci ha dato un grande supporto per attraversare questo momento difficile”. Intanto si apre anche un altro capitolo che riguarda i medici ed il personale sanitario che operava nelle Usca, per loro come conferma Saggese ci sarà un altro impiego… “Invito a tutti i colleghi di non rinunciare ad offerte di lavoro nella continuità assistenziale per esempio per le guardie mediche turistiche, per esempio per il supporto ai pronto soccorso. Ci sono tanti altri spazi di lavoro. In particolare presso il 118. Noi in questo periodo non siamo riusciti a coprire perché molte di queste persone erano super impegnate nel lavoro dell’Usca, adesso troveremo uno spazio per tutti loro, per tutte queste cose alle condizioni della continuità assistenziale, che sono contrattualmente leggermente diverse rispetto a quelle dell’Usca”.