di Matteo Maiorano
Mauro Felicori è il nuovo commissario straordinario della Fondazione Ravello. La nomina è arrivata nella giornata di ieri dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Con l’atto firmato dal Presidente si procede all’istruttoria finalizzata alla nomina. La Fondazione gestisce l’organizzazione e la gestione del Ravello Festival, evento di livello internazionale, giunto nel 2019 alla sua 67esima edizione: la rassegna dedicata a Wagner e articolata in tre sezioni (musica sinfonica, danza e jazz) che si svolge ogni anno in estate sul palco di Villa Rufolo, a strapiombo sul mare della costiera Amalfitana, oppure nell’Auditorium di Neimeyer o a Villa Episcopio. Mauro Felicori, ex direttore generale della Reggia di Caserta oggi in pensione, nome che già circolava nelle stanze di Palazzo Santa Lucia negli ultimi giorni di dicembre e nei primi di gennaio 2019. Questo il nome scelto per traghettare la Fondazione fuori dalle secche della polemica sterile, modificare lo statuto, provvedere al Festival 2019. Sul tavolo del commissario e della nuova governance della Fondazione, dunque, ci saranno senz’altro l’eliminazione del dualismo costituito da Cda e Cdi (comitato di indirizzo) che sono perennemente in disaccordo, avendo simili funzioni decisionali. Oltre a provvedere a migliorare il coordinamento tra i beni di competenza dell’istituzione (Auditorium, villa Episcopio, villa Rufolo), bisognerà infine portare il dialogo nelle relazioni tra Comune di Ravello (che conta attualmente 4500 abitanti) e Regione Campania. “Mauro Felicori – ha dichiarato il governatore della regione Campania Vincenzo De Luca – è figura di alto profilo e di grande competenza nell’amministrazione e gestione dei beni culturali, come ha più volte dimostrato concretamente nei precedenti incarichi ricoperti. Ha già ottenuto, proprio nella nostra regione risultati importanti e di prestigio che rappresentano ora un obiettivo comune per consolidare e rilanciare ulteriormente il ruolo culturale e artistico internazionale della Fondazione Ravello”. Dopo le parole al miele spese dal governatore della Campania per la nuova figura che andrà ad insediarsi nel comune costiero. Salvatore Di Martino, primo cittadino di Ravello, si è espresso a margine del conferimento chiarendo subito la sua posizione auspicando un cambio di marcia dell’ente. «Non c’è nessuna discrepanza in merito al commissariamento. Il problema è che dovrebbe essere un commissariamento a breve, non so ancora i tempi avendo saputo la notizia da pochi minuti. Sul lavoro svolto a Caserta da Felicori penso non si possa discutere. Sulla nomina il Comune può esprimersi ma fino a un certo punto, è un fatto tecnico che compete alla Regione Campania. Giudico il commissariamento come un’occasione importante, non ne esalterei le caratteristiche punitive che molti associano a questo provvedimento. Ci vorranno tempi brevi per portare avanti le modifiche statutarie e coinvolgere il ministero in tutta l’operazione. I beni che riguardano la Fondazione sono auditorium, villa Rufolo e palazzo Episcopio, di proprietà del Comune, della Regione e del Ministero interessato». «C’è da lavorare – ha affermato il primo cittadino di Ravello – Detto delle modifiche statutarie da svolgere, vanno coinvolti i tre enti sopracitati per instaurare un rapporto sinergico per il conferimento di questi beni, come previsto dal codice dell’ambiente. Questo è fin da subito il compito che spetta al nuovo commissario, andrà poi nominato un Presidente che andrà condiviso». Dello stesso avviso anche l’ex sindaco di Ravello e attuale direttore di Villa Rufolo, Secondo Amalfitano: «La validità della persona è fuori discussione, non lo farei certamente io ma credo che nessuno possa discutere professionalità e capacità di Felicori. Su quello che dovrà fare non ho idea perché non so che tipo di mandato avrà, non so se durerà 1 mese o 3 mesi o un anno, quindi non mi pronuncio su questo. Sicuramente serve una svolta perché occorre stabilità, cosa che non c’è stata almeno negli ultimi tempi. Se è vero, come è vero, che serve stabilità e questo è il modo per partire, ben venga. Non possiamo che essere felici». «Il commissariamento – ha concluso il direttore di Villa Rufolo – è sempre cosa straordinaria. È difficile valutare se sia positivo o meno, ma sicuramente un nome del genere non si può sprecare per quattro pratiche burocratiche. C’è intenzione di fare qualcosa di più».