FISCIANO. Al via ieri mattina al Tribunale di Nocera Inferiore, il processo a carico di Diego Landi, ex docente di Latino e Greco al liceo di Mercato san Severino ed ex vicesindaco diFisciano. Il pubblico ministero Amedeo Sessa ha presentato i suoi testi mentre la madre di una delle vittime, uno ragazzino romeno si è costituita parte civile difesa dall’avvocato a Anna Senatore. I difensori dell’imputato Agostino De Caro e Mauro Iannone oltre a chiedere il controesame dei testi presentati dalla pubblica accusa a sua volta ha presentato sei testimoni, quasi tutti di Fisciano, tra i quali sembra vi sia anche un politico, che avranno il compito di rappresentare le attitiudine quotidiane di vita del professore e scalfire cosi la tesi accusatoria. Sono tutti amici e conoscenti dell’imputato che intendono dimostrare l’assoluta innocenza del docente. Il giudice ha amesso le prove cosi come richiesto ed ha rinviato l’udienza al giorno 8 gennaio nel 2014. In quella occasione probabilmente il Tribunale chiamare a deporre il consulente per la trascrizione delle intercettazioni, alcune delle quali a quanto pare incastrerebbero in modo inequivocabile il docente.
Anche se il capo di imputazione è molto grave, vige sempre il principio della presunzione di innocenza fino alla pronuncia definitiva da parte del giudice. In tutti i modi, è molto probabile che i legali tenteranno di smontare le accuse della difesa.
Investigazioni che sono iniziate a seguito di una denuncia sporta dalla madre di uno dei ragazzini di origini rumene che sarebbero stati indotti a praticare col docente atti e rapporti sessuali. La donna, infatti, da qualche tempo aveva notato una improvvisa disponibilità economica del figlio quattordicenne che l’hanno portata alla denuncia. Le indagini, condotte dal procuratore Franco Roberti, hanno consentito di confermare che Landi tra l’ottobre 2012 e l’aprile 2013, approfittando delle condizioni familiari e sociali poco abbienti, avrebbe adescato il minore con modeste somme di denaro, ricariche telefoniche, dolciumi ed altre gratificazioni, inducendolo a praticare con lui atti e rapporti sessuali. Inoltre, secondo le indagini della Procura, tra il 2009 e il 2010, il professore avrebbe indotto ed istigato altri tre stranieri, all’epoca minori, disoccupati e privi di mezzi economici, a compiere prestazioni sessuali in cambio di denaro.L’uomo, arrestato il 10 luglio scorso, sostanzialmente, poneva in essere una condotta persuasiva favorita dallo stato di indigenza delle sue vittime, lusingandole mediante l’elargizione di utilità di vario tipo e dell’ospitalità nella propria abitazione. Per conquistarli concedeva loro l’uso del computer e della televisione e poi, una volta carpita la loro fiducia, facendo confondere la natura di tali regali con generosità, li induceva ai rapporti sessuali. Ad un mese dall’arresto il docente ottenne gli arresti domiciliari prima in un convento di Montecorvibno Rovella e successivamente presso il centro La tenda di Salerno.