di Marco de Martino
SALERNO. Si ritroverà questo pomeriggio la Salernitana per riprendere la preparazione in vista del match di domenica prossima contro il Crotone di Stroppa. Al “Mary Rosy” Stefano Colantuono tornerà a guidare i suoi uomini, parlando inizialmente di cosa è andato e cosa non è andato nella gara vinta a fatica contro il Perugia. Di certo il tecnico romano si sofferemerà a parlare, tra gli altri, con Milan Djuric. Ormai non è un mistero la stima che Colantuono nutre nei confronti del bosniaco, come pure non sono un mistero le enormi difficoltà che l’ex cesenate sta riscontrando in questi primi mesi di esperienza salernitana. 559’ trascorsi in campo e neppure un gol messo a referto per Djuric, che è uno degli elementi più utilizzati da Colantuono. Con Castiglia, Di Tacchio, Micai e Jallow è stato impiegato in tutte le otto giornate di questo campionato, ma nonostante questo sembra aver completamente smarrito la via del gol. Che non fosse un bomber da venti gol a campionato questo lo si sapeva, ma che sprechi occasioni facili come quella capitatagli ad inizio gara domenica scorsa lascia interdetti. Ed anche chi afferma che il suo lavoro “sporco” aiuta la squadra è rimasto perplesso dopo aver assistito ai due barra tre contropiede innescati da altrettanti appoggi errati da parte del centravanti granata. Inevitabilmente per Djuric sono arrivate sostituzione da parte di Colantuono ed i primi fischi da parte dei tifosi e non è un caso che, uscito lui la Salernitana abbia trovato la via del gol per due volte nel giro di 35’. Ora per Djuric il credito accumulato sembra quasi esaurito ed a Crotone, una delle squadre in cui ha militato nella sua lunga carriera italiana, potrebbe finire nuovamente in panchina. Scalpitano sia Bocalon che Vuletich, ma l’ultima parola spetterà naturalmente a Colantuono. A consolare Djuric c’è la lunga lista di centravanti fischiati dai tifosi granata e poi esplosi a suon di gol. Basti pensare, ad esempio, a Massimo Coda. Il centravanti cavese, dopo aver subito critiche da tutto l’ambiente, riuscì a sbloccarsi ed a concludere i due tornei giocati in granata in doppia cifra. Un precedente che può e deve rincuorare Milan Djuric.