Fico boccia Cesaro e Mastella - Le Cronache Ultimora
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Fico boccia Cesaro e Mastella

Fico boccia Cesaro e Mastella

di Erika Noschese

Liste pulite, dunque nessun candidato con procedimenti giudiziari in corso. Questo è l’ordine che arriva da Roberto Fico, candidato alla presidenza della Regione Campania con il sostegno della coalizione di centrosinistra. Una richiesta che, di fatto, preclude la candidatura a diversi uscenti di rilievo, noti per la loro capacità di attrarre consensi. Ma non solo. Fico avrebbe posto un veto anche alla famiglia Mastella, in particolare a Pellegrino, figlio del sindaco di Benevento, che dovrebbe figurare nella lista “Casa Riformista per la Campania”, la civica che raccoglie Italia Viva, Popolari e Moderati, Più Europa e altri piccoli partiti che stentano a ritagliarsi un ruolo centrale in questa tornata elettorale. Ma quello ai Mastella non è l’unico no: Roberto Fico intende escludere dalla coalizione anche Armando Cesaro, coordinatore regionale di Italia Viva, attualmente sotto processo per corruzione insieme al padre Luigi. Proprio Cesaro, ieri, ha presentato il progetto civico che, in provincia di Salerno, proporrà la candidatura del consigliere uscente Tommaso Pellegrino e della consigliera comunale di Pagani Anna Rosa Sessa, mentre altri nomi di rilievo potrebbero essere ufficializzati nei prossimi giorni. «Parte da qui una nuova sfida per la Campania! Con orgoglio presentiamo il simbolo di “Casa Riformista per la Campania”: un progetto che nasce dall’idea di costruire insieme, concretamente, una regione più moderna, solidale e coraggiosa. Dove ognuno si senta al proprio posto e veda rispettata la propria dignità – ha dichiarato Cesaro sui social – La nostra “casa” è aperta a chi crede nel riformismo, nella buona politica, nella forza del fare e in una Campania protagonista del futuro. Unisciti a noi, il cammino è appena iniziato!». Non mancherà la lista Fico Presidente che, per volontà del candidato, sarà composta esclusivamente da esponenti della società civile, escludendo quindi amministratori, ex politici e rappresentanti di partito. A lavorare dietro le quinte, in provincia di Salerno, ci sono il sindaco di Cuccaro Vetere Simone Valiante e l’ex consigliere di Battipaglia Vincenzo Inverso. Come anticipato da queste colonne, appare ormai certo il passo indietro di Federico Conte, che teme una nuova sconfitta. Per lui non c’è spazio nella lista del presidente, ma il Pd rappresenta un rischio che non può permettersi, anche a causa del mancato sostegno dei suoi fedelissimi. Voci di popolo lo avrebbero visto impegnato, nei giorni scorsi, ad Eboli: un incontro con i consiglieri di maggioranza che si sarebbe rivelato un flop per la scarsa partecipazione. In casa Psi, invece, la lista è quasi definita e da Salerno emerge la candidatura del consigliere Filomeno Di Popolo, che ha avuto la meglio su Rino Avella, presidente della commissione Sport. È ufficiale, contrariamente a quanto inizialmente annunciato, il passo indietro dell’assessore Massimiliano Natella, attualmente al centro delle polemiche per la gestione del verde pubblico in città. Confermata, invece, la candidatura dell’uscente Andrea Volpe e del consigliere provinciale Pasquale Sorrentino. Il sindaco di Cava de’ Tirreni non ha ancora sciolto le riserve mentre avrebbe già declinato l’invito l’ex sindaco di Pagani, Salvatore Bottone. Dalla città metelliana potrebbe però giungere la candidatura dell’assessore al Bilancio Antonella Garofalo mentre da Albanella potrebbe esserci il vice sindaco Pasquale Mirarchi. Dal Cilento, invece, potrebbe dire sì ai socialisti il presidente del consiglio comunale di Agropoli, Franco di Biasi, nuovamente vicino al partito dopo un periodo di distacco. Da Salerno città sembra ormai certa la candidatura dell’assessore alle Politiche Sociali Paola De Roberto in quota Pd. Intanto, oggi alle 15.30 a Palazzo Chigi si riuniranno i leader del centrodestra Giorgia Meloni, Antonio Tajani, Matteo Salvini e Maurizio Lupi. Gli esponenti della coalizione, insieme al ministro Roberto Calderoli, affronteranno il dossier sull’autonomia: il responsabile degli Affari regionali porterà all’attenzione della coalizione le pre-intese con le regioni Veneto, Lombardia, Piemonte e Liguria per il trasferimento delle materie non Lep (per le quali non è necessario fissare preventivamente i livelli essenziali delle prestazioni che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale). Si parte da protezione civile, previdenza complementare integrativa e le professioni. E si punta anche sulla sanità. Sulla possibilità, per esempio, che le Regioni, oltre alle funzioni che già hanno, possano decidere anche sulla gestione del personale, sugli stipendi, sulla quantificazione del numero dei medici. L’obiettivo è rilanciare il tema dell’autonomia prima del raduno della Lega a Pontida previsto per il 21 settembre e soprattutto in vista delle elezioni in Veneto. FI e Fdi frenano. E un segnale potrebbe arrivare anche sulle regionali. Perché l’incontro di oggi potrebbe essere legato alle candidature nei territori dove si andrà al voto. In Campania, a contendersi la candidatura il rettore della Federico II Matteo Lorito, originario di Salerno e il prefetto di Napoli Michele Di Bari. Ad avere la meglio potrebbe essere Lorito ma resta in panchina anche il coordinatore per le Zes Giosy Romano che, al momento, sembra essere stato messo all’angolo in attesa di un candidato migliore per la coalizione.