di Erika Noschese
L’avvio della stagione sportiva delle società che fruiscono dello stadio “Vestuti” è ancora da calendarizzare. Ne è un esempio valido l’ASD Atletica Vis Nova Salerno è a rischio dopo l’ennesimo disagio registrato presso lo stadio comunale. L’impianto, infestato da vespe e calabroni oltre ai tanti altri problemi di cui queste colonne hanno già parlato nel corso degli anni e, in particolare, in quest’ultimo anno, ha costretto l’interruzione di tutte le attività, mettendo in grave difficoltà la società a pochi giorni da un appuntamento cruciale. A denunciare la situazione è il direttore sportivo Giovanni Ferrigno, che sottolinea come il problema vada ben oltre i semplici allenamenti. “Il nostro problema, al di là di quelli che sono gli allenamenti, noi il 20 dobbiamo fare la finale dei campionati italiani a Catania e ci siamo qualificati come società maschile. E chiaramente abbiamo dei problemi perché è già da alcuni giorni che siamo fermi. Non sappiamo come fare. Qualcuno si sta allontanando in provincia dove c’è qualche campo. Però, chiaramente, è sempre una cosa che ci danneggia. Perché purtroppo ci andremo là, e chi si è potuto allenare si vedrà e chi non si è potuto allenare avrà difficoltà. Non tutti sono disposti ad andare verso Eboli oppure, che ne so, Montoro, che sono i campi un po’ più vicini. Sicuramente siamo un po’ danneggiati: dobbiamo sperare soltanto che si risolva al più presto la situazione. Però alternative noi non abbiamo”. Ferrigno entra nel merito della questione, evidenziando il fulcro della problematica: “A noi dei locali sottostanti, per quanto riguarda l’atletica, non ci interessa più di tanto. A noi interessa la pista, perché le nostre attività si svolgono all’aperto. Noi siamo penalizzati per l’esterno, perché poi non è che noi facciamo attività in palestra: o meglio, l’attività in palestra la facciamo sì, ma è relativa. Cioè, se fosse stata solo l’attività in palestra uno si appoggerebbe a una palestra esterna, non sarebbe un problema. Il problema nostro è la pista. Cioè, non è che a Salerno c’è un’altra pista, quella del Vestuti è l’unica pista. Quindi siamo danneggiati perché la pista non è funzionante. L’unica speranza nostra è che si risolva al più presto, perché alternative diverse non ne abbiamo: non è che i ragazzini li possiamo portare a Montoro. Il prossimo primo settembre doveva anche riprendere l’attività giovanile, visto che noi adesso stiamo continuando per quelle che sono le attività agonistiche e master. Infatti, ci stavamo allenando per andare a fare la finale a Catania. Purtroppo, che possiamo fare?”. Il direttore sportivo lancia poi un appello alle istituzioni, sperando in una maggiore attenzione per le discipline che non sono il calcio: “Ma al di là accelerare un po’ più, auspico che si tengano in considerazione gli sport che non sono calcio, perché io vedo sempre c’è una grande discussione Arechi, Volpe, Arechi, Volpe. Però per quanto riguarda gli altri gli altri impianti, invece, c’è un po’ di rilassamento. Cioè, per me, l’amministrazione, la prima cosa che dovrebbe fare sarebbe mettere in condizione dei figli dei salernitani e dei salernitani che pagano le tasse di usufruire degli impianti. Cioè, noi ci battiamo sempre, dobbiamo migliorare, l’inclusione e questo e quell’altro e poi gli impianti non sono agibili. Cioè, dove li portiamo questi ragazzi? Cioè, le società che si impegnano per far fare un’attività ai ragazzi sono tante: non c’è solo l’atletica, perché al campo sportivo ci sono anche altre attività. Quindi, tutti quanti hanno lo stesso scopo: quello di invogliare i ragazzi a uno stile di vita migliore, invogliando a uno stile sportivo che non riguardi solo chi è agonista, ma anche per il puro benessere personale. Questo discorso non vale solo per i ragazzi, ma anche per gli adulti. Cioè, si stanno spendendo molte parole per quanto riguarda l’importanza dello sport. Però Salerno, su questo, mi sa che sta un po’ indietro. Si dovrebbe mettere un po’ al passo con le altre città”. Infine, Ferrigno riflette sulle differenze tra gli sport cosiddetti “minori” e il calcio, e sulle dinamiche politiche legate alla gestione degli impianti: “Ci ritengono sport minori: ma perché minori? Abbiamo lo stesso risalto, solo che il calcio ha i soldi e noi no. Siamo minori solo questa ragione. Però il discorso è uguale per tutti. Noi invogliamo i ragazzi a rispettare le regole, ad impegnarsi, a seguire uno stile di vita sano, cercando di allontanarli dalla televisione, dal telefonino, dall’abuso dei media. Lo scopo è lo stesso, di base, solo che noi abbiamo difficoltà nel trovare gli sponsor e quindi abbiamo la nostra voce è un po’ più flebile. E loro invece, a differenza nostra, hanno più soldi e quindi riescono a influenzare le amministrazioni. Perché come si dice, senza soldi non si cantano messe. Si parlava di fondi per il Vestuti: evidentemente forse i fondi non sono arrivati, non lo so. Cioè, non è che seguo, non sono vicino alla politica. Noi siamo un’associazione libera, quindi non è che ci appoggiamo a un politico: noi facciamo la nostra attività. Poi, sì, se un politico si rivede in quello che noi facciamo lo ringraziamo, altrimenti non è che abbiamo bisogno del politico di turno. Chi fa politica dovrebbe interessarsi a prescindere: di destra o di sinistra che sia, non cambia niente. Se uno ritiene che l’attività sportiva sia un’attività sana che va fatta, dovrebbe impegnarsi a priori. Però non deve essere visto come un ricambio di voti, perché qua si fa tutto per i voti. Se uno si mette in politica deve mettersi a disposizione della collettività, non per avere sempre qualcosa in cambio”.





