Pina Ferro
Nessuna continuazione del reato, il killer delle prostitute Carmine Ferrante sconterà due condanne per oltre 38 anni di reclusione (30 anni avendo proceduto con due riti abbreviati) per gli omicidi della bulgara Nikolova Temenuzhka, avvenuto nell’agosto 2016 a Pagani e della romena Mariana Tudor Szekeres avvenuto a Salerno 3 mesi prima e per il quale era stato condannato a 17 anni e 4 mesi di reclusione in Appello rispetto ai 18 del primo grado. “Secondo il giudice dell’esecuzione, dalla lettura delle sentenze di condanna, non era possibile affermare che fosse sussistente il medesimo disegno criminoso, posto che non erano ravvisabili elementi sintomatici del fatto che Ferrante, nel momento in cui aveva iniziato a porre in essere la prima condotta accertata, avesse già preventivato di commettere anche gli ulteriori e successivi reati” scrive la Cassazione nel motivare l’inammissibilità del ricorso presentato dai legali difensori. Per i giudici l’identità dei titoli di reato, in quanto indici sintomatici non di attuazione di un progetto criminoso unitario quanto di un’abitualità criminosa e di scelte di vita ispirate alla sistematica e contingente consumazione degli illeciti”. Il giudice dell’esecuzione, scrive la Cassazione, ha evidenziato che le modalità esecutive delle condotte erano state differenti, posto che solo in un caso vi era la prova certa del fatto che Ferrante aveva consumato un rapporto sessuale con la vittima. Il giudice dell’esecuzione (a marzo scorso), quindi, fornendo una decisione logica e coerente, ha evidenziato che i reati non potevano essere avvinti dal vincolo della continuazione”. Ferrante ha incassato 20 anni di reclusione per il delitto di Nikolova Temenuzhka avvenuto nel 2016 a Pagani. Un filmato fu decisivo per incriminazione. Dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza comunale e privata presenti nelle zone della scomparsa e del ritrovamento del cadavere si poté identificare la macchina dell’uomo. L’esame autoptico e la comparazione delle impronte digitali portò ad identificare con certezza il cadavere della donna e successivamente venne rintracciata l’utilitaria a Cava de’ Tirreni, identificando nel fabbro di Vietri sul Mare quale suo possessore e utilizzatore . Nei confronti di Ferrante poi arrivò anche l’accusa di aver ucciso Mariana Tudor Szekeres, 19enne romena trovata senza vita il 15 maggio del 2016, tra via San Leonardo e via dei Carrari, nella zona industriale di Salerno. Per quel delitto il 42enne vietrese aveva incassato 18 anni in primo grado e successivamente 17 anni e 4 mesi in Assise Appello. Quindi nessun reato in continuazione come stabilito a marzo dal giudice delle esecuzioni e ora dalla Corte di Cassazione