di Erika Noschese
L’incanto del Circo dei Sognatori, il circo più piccolo del mondo, approda a Nocera Superiore, portando con sé un’ondata di magia e meraviglia che si diffonderà a macchia d’olio in tutta la provincia di Salerno e oltre. Questo non è un circo come gli altri, ma un luogo dove i sogni prendono vita, dove la realtà si fonde con la fantasia e dove l’allegria è la vera protagonista. Un’esperienza pensata per incantare grandi e piccini, un’occasione per riscoprire la gioia di stare insieme, di ridere e di lasciarsi trasportare in un mondo incantato. Niente animali in gabbia, solo artisti che con il loro talento e la loro passione sapranno stupire e divertire. Clown pronti a far scoppiare fragorose risate, acrobati che sfidano le leggi della gravità con evoluzioni mozzafiato, attori che con la loro espressività sapranno emozionare e coinvolgere il pubblico, e infine, l’incanto delle bolle di sapone, leggere e colorate, pronte a danzare nell’aria come piccole stelle. Da Nocera Superiore, questo circo itinerante inizierà il suo viaggio, portando la sua magia in ogni piazza, in ogni cuore. Un’occasione per celebrare l’arte circense nella sua forma più pura, un’arte fatta di passione, sacrificio e talento, un’arte che sa parlare al cuore di tutti, senza distinzione di età o provenienza. Sulle nostre colonne, abbiamo l’onore di ospitare uno degli artisti di questo straordinario circo: Fabio Mosca, che oltre a essere un artista circense è anche direttore artistico del progetto del circo più piccolo al mondo. Un vero e proprio “sognatore” che con la sua arte sa incantare e stupire. In questa intervista esclusiva, ci svelerà i segreti del suo lavoro, le emozioni che prova quando si esibisce e la magia che lo spinge a continuare a sognare. A voi Fabio Mosca, animatore specializzato in bolle di sapone e direttore artistico del progetto “Il Circo dei sognatori”.
Da Nocera Superiore parte un progetto talmente piccolo da risultare grandioso.
«Lavorativamente mi occupo di animazione per bambini. Abbiamo un’attività che organizza eventi e spettacoli di vario tipo. Personalmente mi occupo degli spettacoli con le bolle di sapone: infatti sono contattato dalle famiglie per intrattenere durante eventi privati. Come organizzatore, tra le tantissime altre cose che ho fatto c’è il circo, la mia prima passione, e poi la volontà di esibirmi all’interno di un teatro. Il circo per me è una vera e propria visione di vita: l’ho visto come la casa di ogni artista. Da qui è nata poi l’esigenza di portare questa realtà, che ormai sta per scomparire un po’ ovunque nel nostro comune che è Nocera Superiore».
L’arte che valorizza il territorio, con il circo a fare da mezzo trainante.
«Il mio obiettivo era valorizzare il mio territorio con la mia attività, promuovendo il sogno e la creatività degli artisti, la condivisione tra il pubblico, gli adulti e tutti noi artisti. Questo è l’intento: creare più unione, raggruppando noi tutti sotto la visione comune del circo come qualcosa di totalmente diverso. Il circo, ultimamente, è stato particolarmente preso di mira per le questioni legate allo sfruttamento degli animali, eppure ho visto tantissimi artisti che trattavano i loro animali quasi meglio dei propri figli, lasciandoli dormire sui divani, nei camper, con letti appositi su cui li coccolavano e gli donavano tutte le attenzioni del caso».
Non avete possibilità di accompagnarvi ad animali?
«Si tratta di una questione di misure: il circo realizzato qui è molto piccolo, quindi avere spazi adiacenti per gli animali è molto difficile. Abbiamo, dunque, ovviato con la partecipazione di tanti artisti che si occupano di creare intrattenimento. Questo serve per offrire agli spettatori l’idea del circo e offrire alle famiglie un’esperienza diversa».
Quanto diversa? In cosa?
«Ci differenziamo con i particolari: la nostra caratteristica è il posizionamento della struttura, che avviene nei luoghi centrali dei comuni in cui ci muoviamo, sfruttando il fatto di avere un circo piccolo con poca capienza. Tra l’altro questo circo è stato scelto per il Giubileo, andrà proprio a piazza San Pietro. Si tratta di un ulteriore slancio per la nostra realtà: ovviamente parliamo del tendone, senza alcuno spettacolo all’interno».
Qual è la principale caratteristica del vostro circo?
«La bellezza principale di questo circo è data dalle dimensioni, senza dubbio, poiché totalmente differenti rispetto ai grandi circhi delle grandi famiglie che siamo abituati a vedere. Quei circhi, con i loro tendoni stratosferici, li noti già da lontano, mentre per notare il nostro ci si deve avvicinar. Si tratta di un’eleganza diversa rispetto ai circhi enormi, sempre eleganti e belli, che però siamo più spesso abituati a vedere in giro».
Da quanto tempo esiste questa realtà? E da quanto tempo ne fa parte?
«Il circo è attivo da trent’anni, mentre la mia è la prima esperienza nel settore. Ho conosciuto il proprietario di questa struttura un mese e mezzo fa, e da lì ci siamo imbattuti in questa nuova avventura. I miei spettacoli, invece, li porto in scena da vent’anni».
Il suo lavoro ne sta risentendo?
«Al momento riesco a coniugare il mio impegno con il circo con quello della mia attività privata, ma se l’esperienza circense dovesse continuare bisognerebbe pianificare bene tutta l’attività lavorativa, perché l’attività circense itinerante è impegnativa, così come lo è l’attività di spettacolo privato. Al momento posso dire che mi piace molto farlo».
Quali sono i prossimi impegni?
«Saremo a Nocera Superiore dal 27 al 30 marzo prossimi, poi ci sposteremo a Roccapiemonte e vedremo di muoverci ancora nel salernitano, tra Mercato San Severino e Baronissi, con l’obiettivo di avvicinarci sempre di più al centro cittadino di Salerno».





