Il cantautore milanese terrà un concerto al teatro Augusteo di Salerno, il 17 dicembre, invitato dall’associazione “Chi è di scena”, il quale presenterà il suo ultimo doppio, che offre il titolo alla serata, insieme ad Ornella D’Urbano, Stefano Casali, Larry Tomassini e Gabriele Palazzi
Di Olga Chieffi
Sarà lo swing italiano delle canzoni di Fabio Concato, il musico ambulante, a far da colonna sonora al sabato in luce del 17 dicembre, dal palcoscenico del Teatro Augusteo di Salerno. Riflettori accesi sul cantautore milanese, il quale, invitato dall’Associazione “Chi è di scena”, si presenterà con un quartetto d’appoggio composto da Ornella D’Urbano al pianoforte e tastiere, Stefano Casali al basso, Larry Tomassini alle chitarre e Gabriele Palazzi alla batteria. Non è la prima volta che Concato riprende il suo inossidabile repertorio, ma in chiave totalmente acustica diventerà una piacevole (ri)scoperta, anche perchè, la sua voce non ha perso nulla di quel tratto originale ed immediatamente riconoscibile che lo ha sempre contraddistinto. Garbato, nostalgico e sincero, il cantautore milanese continua su quel percorso che non lo ha mai visto omologarsi o piegarsi a logiche commerciali, per il consenso dello zoccolo duro che lo segue con la massima fedeltà, ma anche di nuove generazioni che ne scoprono via via la delicatezza. Concato, qui a Salerno, luciderà l’argenteria di casa mantenendo allure e sobrietà. Ognuno potrà scegliere la sua canzone quindi: da Fiore di Maggio (dedicata alla figlia Carlotta) a E ti ricordo ancora, Domenica Bestiale, o ancora Rime per un sogno, la più recente Quando arriverà e Gigi, la preferita dell’artista, un ricordo del papà jazzista Luigi Piccaluga, che era figlio del tenore Nino Piccaluga, la cui moglie fu Augusta Concato, anch’ella cantante lirica nonchè giornalista e poetessa, che influenzò i destini artistici dei suoi discendenti. Fabio Concato, infatti, è uno dei pochi cantanti italiani che ha una stretta familiarità con il jazz. Grazie alla sua caratteristica armonia musicale, proporrà un concerto improntato sulla musica e sulla parola, tra il serio ed il faceto, un lungo viaggio dal 1977, anno del suo esordio discografico, ad oggi. Il concerto che ha quale titolo Musico Ambulante, sarà quindi l’occasione per ascoltare non solo i grandi “successi, ma anche tanti altri brani del suo ricco repertorio che ha ormai quasi un quarantennio, ma non li dimostra affatto. Da quelle “Storie di Sempre”, il pubblico ha subito compreso di avere a che fare con un autore elegante, capace di grande autoironia, sempre attento alle tematiche ambientali, sociali e civili: le sue canzoni sono entrate nella storia della musica italiana e ci hanno accompagnato sin qui, senza mostrare i segni del tempo, anzi cristallizzando emozioni e versi entrati nell’immaginario collettivo. Guido piano, Rosalina, Sexi tango, O Bella bionda, fino ai singoli dell’ultimo album uscito nel 2012, Stazione nord, Non smetto di aspettarti saranno certamente gemme del concerto, nel quale non mancheranno altre gradite sorprese, riproposte con nuovi arrangiamenti e scelte secondo i temi più cari all’ artista. Concato ha saputo ritagliarsi uno spazio importante con le sue canzoni, narrando in modo molto personale le piccole grandi storie della quotidianità. Nostalgie, ricordi, speranze, rivelazioni e confessioni appena delineate, lampi d’allegria contagiosa e momenti di grande tenerezza popolano il mondo delle sue canzoni, simili a foto, illustrazioni e annotazioni in un diario della memoria che è sempre riuscito a fare breccia sia nell’immaginario che nella sensibilità del suo pubblico.