Si perde per strada uno dei pezzi da novanta, della Salernitana. Da ieri sera, infatti, Carlo Perrone non è più l’allenatore della squadra granata. Una notizia clamorosa, giunta come un fulmine a ciel sereno, che, però, aleggiava nell’aria già da qualche giorno ed ha trovato la sua conferma proprio nella tarda serata di ieri. A malincuore l’allenatore-gentiluomo ha alzato bandiera bianca dopo un confronto con i vertici della società e oggi non sarà in ritiro a Chianciano, in Toscana, dove la squadra si riunirà per iniziare la preparazione estiva. «Ci sono dei motivi personali alla base della mia decisione che spiegherò tra qualche giorno» ha detto amareggiato l’allenatore laziale. Che qualcosa si fosse spezzato tra la società e l’allenatore laziale lo si era capito da qualche mese. C’era un filo sottilissimo che si poteva spezzare da un momento all’altro anche se a più riprese soprattutto Marco Mezzaroma aveva dichiarato che la grande professionalità di Perrone era (e restava) uno dei motori pulsanti per la nuova avventura in prima divisione. Dopo lo scetticismo iniziale che aveva accompagnato la sua avventura in serie D, Perrone ha dimostrato di essere un allenatore in grado di vincere ed aveva confermato tutto proprio lo scorso campionato quando fu chiamato in corsa, dopo tre giornale, al capezzale di una malata che con Galderisi in panchina aveva totalizzato solo un punto in tre gare. Insomma un binomio vincente che quel 19 settembre 2012 aveva cementato in maniera indiossolubile. Ed anche la tifoseria granata, che poche volte ha tributato ai tecnici che si sono seduti sulla panchina in questi anni, si è sciolta inneggiando a Carlo Perrone e a quella promozione che è stata la ciliegina sulla torta. Tutto lasciava prevedere, quindi, che il matrimonio potesse essere indissolubile e di lun ga durata. Qualche crepa, invece, c’è stata sicuramente. Forse sarà lo stesso Perrone a spiegarlo nei prossimi giorni anche se conoscendo la serietà dell’uomo crediamo che a quelle due parole “motivi personali” non sarà aggiunto nè tolto niente. Qualcuno dei bene informati ipotizzava qualche giorno fa che il tecnico romano era rimasto amareggiatro per come fosse stata condotta la campagna acquisti. Niente di più falso. E’ chiaro che l’ormai ex allenatore granata prima di partire per le vacanze aveva fatto dei nomi a Susini e Mariotto per cercare di portarli a Salerno. Tutto ovviamente dipendeva dalla società e dal budget che era stato messo a disposizione per questa avventura in prima divisione. «Figuratevi come ci tenevo a portare avanti questo discorso di una mia creatura che ho preso in mano due anni fa. In un campionato come il prossimo senza retrocessioni ed anche con i play off allargati fino a nove squadre» ha detto Perrone con un briciolo di amarezza. Parole sentite di un uomo che, purtroppo, non ha potuto fare altro che lasciare la navicella granata proprio nel primo giorno in cui si doveva unire alla sua squadra, a Chianciano, per iniziare la preparazione estiva. Un ultimo saluto Perrone lo ha voluto fare ai tifosi. «Li ringrazio, mi hanno dato prova di grande affetto e mi sono stati sempre vicino. Auguro a tutti loro e alla Salernitana le migliori fortune». Si chiude, quindi, anche l’epoca di Carlo Perrone alla guida della Salernitana. Un bel capitolo, quello del tecnico romano, fatto di successi, di promozioni. L’allenatore-gentiluomo si fa da parte con il solito aplomb ma tutti lo ricorderanno per quello che di grande ha fatto per questa squadra. Ora la società è alla ricerca del suo sostituto. Al momento non si sa ancora chi prenderà l’eredità dell’allenatore romano. Evidentemente Lotito e Mezzaroma sono rimasti spiazzati da questa decisione che, comunque, è stata presa di comune accordo anche con i vertici societari.
Enzo Sica