Ernesto Sica: Torno da protagonista - Le Cronache Ultimora
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Ernesto Sica: Torno da protagonista

Ernesto Sica: Torno da protagonista

di Erika Noschese

 

 

L’ex sindaco di Pontecagnano Faiano, Ernesto Sica, pronto a tornare sulla scena politica, da protagonista. Dopo un breve periodo di assenza, Sica è candidato al consiglio regionale della Campania, circoscrizione Salerno, nella lista di Fratelli d’Italia.

Sica, torna in campo ed è candidato al consiglio regionale della Campania in quota Fratelli d’Italia. Perché la scelta di ritornare sulla scena politica?

«Per passione, innanzitutto. La politica per me è un impegno, una forma di servizio e di amore verso la mia terra. Ho sempre pensato che nei momenti più difficili o decisivi non si possa restare alla finestra a commentare: bisogna metterci la faccia, assumersi delle responsabilità, fare la propria parte. Ritornare in campo significa rimettere in gioco la mia esperienza, la mia energia e la mia voglia di contribuire, ancora una volta, a costruire una Campania migliore».

Perché ha scelto Fratelli d’Italia?

«Perché credo profondamente nel progetto di Giorgia Meloni, nella sua visione di un’Italia forte, orgogliosa e capace di rimettere al centro il merito, la serietà e il lavoro. Fratelli d’Italia rappresenta oggi un punto di equilibrio nel panorama politico, un partito che ha saputo restituire dignità alla buona politica. Inoltre, riconosco in Edmondo Cirielli una guida autorevole, concreta, radicata nel territorio: sono certo che sarà un eccellente presidente della Regione Campania. È un progetto nel quale mi riconosco pienamente, fatto di valori, di coerenza e di concretezza».

Per anni esponente del centrodestra, ha poi scelto di aderire a Italia Viva con Matteo Renzi, per poi fare un passo indietro. Cosa è accaduto?

«Io non mi sono mai spostato dai miei valori, né ho cambiato pelle. Sono sempre stato quello di sempre: un uomo del fare, legato alla cultura moderata, ma anche convinto che la politica debba dialogare, non chiudersi. In quegli anni il sistema dei partiti era letteralmente impazzito, ognuno cercava la propria sopravvivenza, perdendo di vista i contenuti e le persone. I miei valori non si sono mai spostati: semmai è cambiato il contesto intorno».

Quale sarà il suo contributo in Regione Campania?

«Metterò al servizio di Fratelli d’Italia e della Campania la mia esperienza amministrativa e la mia conoscenza del territorio. Di chi ha amministrato Pontecagnano e ha già svolto il ruolo di consigliere regionale, di sa quanto sia difficile ma anche quanto sia bello costruire risposte concrete per i cittadini. Il mio contributo sarà quello di una persona che vuole una Regione più veloce, meno ideologica, più attenta ai bisogni veri. Una Regione che non perda tempo in slogan, ma che agisca, che sblocchi le opere, che investa in innovazione e servizi. Voglio portare il punto di vista di chi ha vissuto la politica dal basso, con i piedi per terra, ascoltando la gente ogni giorno».

Quali i temi che intende seguire e portare avanti?

«Le grandi infrastrutture, innanzitutto. Perché senza collegamenti, senza mobilità, non c’è sviluppo possibile. Poi il rilancio della nostra litoranea, che può e deve diventare una risorsa straordinaria per il turismo e per l’economia. Voglio lavorare per la valorizzazione delle nostre eccellenze territoriali e agroalimentari, che rappresentano un patrimonio unico. Penso anche ai grandi eventi, come motore di attrattività e di identità. E infine, un tema che mi sta molto a cuore: la sanità. Dobbiamo costruire un vero gioco di squadra tra pubblico e privato, basato sulla qualità e sulla prossimità dei servizi. La salute deve tornare a essere un diritto reale, non un percorso a ostacoli».

Sviluppo e valorizzazione del territorio. I Picentini, da questo punto di vista, hanno ancora tanto da fare…

«Assolutamente sì. I Picentini sono un territorio straordinario, ricco di bellezza, di storia, di talenti, ma spesso dimenticato o considerato “interno” in senso marginale. Io invece credo che le aree interne possano essere il cuore dello sviluppo, se valorizzate nel modo giusto. Dobbiamo investire sulla qualità della vita, sui prodotti locali, sull’ambiente, sulle filiere corte e sul turismo sostenibile. I Picentini devono essere inseriti in circuiti più grandi, regionali e nazionali, diventando parte di un modello di sviluppo che unisce tradizione e modernità. C’è tanto da fare, ma anche tantissimo da costruire».

Perché scegliere Ernesto Sica?

«Perché porto con me esperienza, competenza, passione e una visione chiara. Perché la mia è una storia popolare, vera, autentica. Perché non prometto miracoli, ma lavoro, impegno e risultati. Perché so di cosa parlo, conosco i problemi e le potenzialità del nostro territorio, e soprattutto perché ci credo davvero. Chi mi conosce sa che non mi tiro indietro, che metto il cuore in tutto quello che faccio. E oggi, più che mai, credo che la Campania abbia bisogno di persone che non inseguono il consenso facile, ma che abbiano il coraggio di agire per costruire».