Nella riunione convocata per questa mattina, il Consiglio Comunale dovrà esaminare la situazione finanziaria dell’Ente e, in ossequio alle disposizioni vigenti, deliberare il documento di Salvaguardia degli Equilibri di Bilancio. Entro il 31 Luglio, infatti, tutti gli Enti sono tenuti a verificare che l’evoluzione della gestione sia rispettosa del principio del pareggio tra il totale generale delle entrate e delle uscite nonché di ciascuna delle singole sezioni e, cioè: quella corrente, quella degli investimenti, quella delle operazioni finanziarie, quella delle partite di terzi. In tale sede, il Consiglio ha l’obbligo di assumere le decisioni idonee a garantire il permanere degli equilibri fino alla fine dell’anno anche variando, all’occorrenza, le voci del Bilancio di Previsione. Di regola, tra le altre modifiche di cui non è utile parlare, la più rilevante è quella volta ad assicurare la copertura di debiti sorti nel periodo a causa di sentenze giudiziarie sfavorevoli. E, infatti, oggi ci sarà un cospicuo elenco da vagliare per complessivi € 565.195,56. In verità, tutto questo è già stato verificato in Giunta e, quindi, si tratta solo di approvare le relative delibere perché, laddove fossero state presenti delle anomalie, quei documenti non avrebbero superato né il controllo della Giunta né quello dei Revisori. Cioè, c’è da pensare che sia già tutto a posto. Anzi, di più, visto che dalla lettura della Relazione predisposta per spiegare i risultati di metà anno, e per dimostrare che, al 31/12, si raggiungeranno gli obiettivi della previsione, emergono risultati super-sorprendenti. Quasi incredibili. Ma, andiamo con ordine. In primo luogo, c’è da dire che l’elaborato raffronta, per ciascuna voce delle entrate e delle uscite, i valori delle partite accertate (incassi) o impegnate (spese) con quelli delle previsioni cosiddette assestate, cioè verificate. E, poi, effettua l’analogo confronto per i movimenti della Cassa. Ovviamente, visto che stiamo a Luglio, tra i dati presunti annuali e quelli correnti sono presenti scostamenti percentuali che variano, per ciascuna voce, in relazione ai tempi imposti dalla gestione concreta. Ciò che importa, è che l’andamento complessivo sia armonico, quindi senza i temuti squilibri tra incassi e spese, e che entro fine anno sia garantita la realizzazione del 100% di quanto previsto. In tal senso, il documento fornisce ampie rassicurazioni, pur con riferimenti alquanto generici. In effetti, a pag. 9 si dice solo che: “i valori di entrata e di spesa (al 31/12/2024) si basano su un’adeguata analisi delle singole componenti iscritte in bilancio, oltre che sugli accertamenti ed impegni e sui mandati e sulle reversali già registrati alla data”. Così, le tabelle finanziarie predisposte sono confortanti, sia per gli equilibri a data corrente, sia per quelli a data futura. E, fin qui, si può essere contenti. A seguire, in forza dei valori dichiarati, è esposta la previsione del Disavanzo di Amministrazione di Competenza alla fine dell’anno. Partendo dal Risultato di Amministrazione del 2023 si arriva a quantificare quello del 2024 tenendo conto del saldo finale di cassa presunto, delle variazioni della gestione dei Residui Attivi e Passivi e dell’adeguamento dei Fondi di Accantonamento. Per semplicità, è meglio fermarsi qui. Anche perché, è qui che nasce un intoppo. Nel prospetto non ci sono variazioni per i Residui, mentre risulta modificato, in diminuzione, solo il Fondo Crediti Dubbi per € 236.646,40 “in ragione di una variazione al ribasso di alcune previsioni di entrata”. Quali? Trattandosi del Fondo Crediti, dovrebbero essere proprio quei Residui Attivi che non sono stati variati. Nessun problema, però. L’entità della riduzione del Fondo dimostra che si tratta di valori di poco conto. Infatti, si legge, a pag. 39 del documento: “alla data della presente relazione non sono state segnalate nella gestione dei residui situazioni in grado di influenzare positivamente o negativamente il risultato complessivo della gestione del corrente esercizio”. Bene, se si è capito bene. Però, questa dichiarazione appare in aperto contrasto con quanto espresso dal Direttore del Settore Tributi in una nota allegata con altri numerosi documenti. Dopo aver lamentato la carenza di otto risorse umane, egli precisa che le difficoltà delle verifiche e degli scostamenti rispetto agli obiettivi “non potrà che avvenire in una fase successiva, al termine dell’attività…” e scrive, infine, a pag. 3 che “per quanto riguarda la gestione dei Residui Attivi…è doveroso precisare che permangono a tutt’oggi le criticità, più volte segnalate…, scaturenti dal passaggio della concessione della riscossione coattiva, a decorrere dall’08/05/2023, da Soget Spa al RTI Municipia Spa/Gamma Tributi Srl. La permanenza delle stesse criticità sicuramente può costituire una condizione pregiudizievole al recupero di somme per le relative annualità pregresse”. Sta scritto: “…sicuramente…”. Peraltro, su questo argomento si è letto, solo alcuni mesi fa, di possibili cartelle inesigibili gestite da Soget per un importo superiore ai 30milioni di euro. Quindi: “le quantificazioni della Salvaguardia sono veritiere”? Perché, il Risultato di Amministrazione chiude con un valore enorme, pari a € 327,8milioni, contro € 273,1milioni del 2023 e € 264,0milioni del 2022. Salvo errore. Così, un chiarimento sarebbe doveroso. La sorpresa finale della Relazione è nella proiezione del Disavanzo 2024. Infatti, applicando il metodo di calcolo appena descritto, non solo sarebbe assorbita la quota di rimborso prevista dal piano Aiuti, pari a € 33,8milioni, ma ci sarebbe addirittura un supero di altri € 14,8milioni. Cioè, il Disavanzo scenderebbe da € 152,5milioni a ‘soli’ € 103,8milioni. Un vero miracolo, visto che nel 2022 e nel 2023 non sono state rimborsate rate ben inferiori, pari a € 7,6milioni e a € 18,6milioni. Poi. però, se si va a consultare l’elaborato della Salvaguardia del 2023, si legge che il Disavanzo a fine anno era previsto in € 142,1milioni. E, purtroppo, così non è stato. Se, poi, si ritorna al 2022, c’è anche di più perché, a parte la previsione non concretizzata, in quel documento fu incredibilmente confuso, formalmente, il Risultato di Amministrazione con il Disavanzo di Amministrazione. Assurdo? No. Basta leggere alle pagg. 47-48. E, così fu deliberato! Peraltro, almeno nel triennio considerato, questi documenti sono stati prodotti con il ricorso evidente al copia-incolla e con il riporto anche di qualche anomalia, come il riferimento ad un paragrafo, il 6.1.1, che è inutile cercare perché, salvo ogni errore, non c’è. A questo punto, è davvero naturale porre una domanda: “ma, i Revisori hanno qualcosa da dire”? In definitiva, sembra di poter sostenere che anche la Relazione per la Salvaguardia appartenga alla collana degli adempimenti di rito, visto che poco contribuisce alla conoscenza della effettiva situazione finanziaria e nessuna certezza offre in termini di risultato finale. Così, in essa si può ben sostenere che gli equilibri ci siano e che ci possa essere un fantastico rientro del Disavanzo, tanto sono in pochi a leggerla. Poi, se proprio necessario, si spiegherà ai cittadini che c’è stato un errore. E’ già successo altre volte, come abbiamo visto, da ultimo a Marzo, con il Bilancio di Previsione. Solo, che lì è stato sufficiente modificare qualche importo, qui ci sarebbe da rivedere qualcosa in più. Detto con ogni riserva e con tutto il rispetto. Red.Eco.
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