Brigida Vicinanza
Pronto soccorso al collasso al San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. Dopo il weekend, un lunedì ancora più caotico all’interno dell’ospedale di via San Leonardo. Mancano infatti i posti letto utili al ricovero e con i primi accenni di caldo infatti l’accettazione è presa d’assalto, ma più di 50 pazienti non è possibile trasferirli tutti all’interno dei reparti specifici proprio per la mancanza di posti e dunque il pronto soccorso diventa un insieme di tanti reparti. Ma ci sarebbero – secondo i componenti del Tribunale del diritto del malato – due problemi. Uno sicuramente è da inserire nel fatto che tutto arriva al San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona perchè negli altri presidi non possono fronteggiare alle esigenze, sia per carenze strutturali che per carenze di macchinari funzionanti e con una manutenzione ordinaria, ma secondo problema ma non meno importante è la mancanza di posti letto che rende il lavoro più difficile, soprattutto ora che con l’arrivo della stagione estiva verrà a crearsi anche un problema di Personale medico e infermieristico che mancherà per le dovute ferie. «Il pronto soccorso è diventato in questi giorni un insieme di reparti, dove più di 50 persone sono costrette a rimanervi per 2 o 3 giorni senza purtroppo ottenere le dovute cure del case – sottolineano dal Tribunale del diritto del malato – la situazione sta peggiorando sempre più, pazienti che stazionano al pronto soccorso senza sapere quale sarà il proprio destino, così aumenta e si esaspera ancora di più l’aggressività anche tra i parenti. Da tempo stiamo proponendo di costituire un’unità di crisi tra Asl e Ruggi, adesso la centrale operativa è stata spostata all’Asl. Con l’estate peggiorerà sempre di più il tutto – continuano – abbiamo chiesto più volte un incontro al dg urgente per esporre le problematiche ma non abbiamo ricevuto ancora risposte e nemmeno la richiesta dell’incontro è andata a buon fine o almeno è rimasta inascoltata. Ma con questa situazione all’interno del pronto soccorso c’è anche un alto rischio clinico che probabilmente si sta sottovalutando». Dunque, al Ruggi, a quanto pare sono scappate le redini dell’organizzazione ma soprattutto non si riesce a trovare la quadra dopo gli ultimi episodi che hanno visto protagonista proprio l’azienda di via San Leonardo, tra cui la “falla” nella macchina di sorveglianza nel reparto di neonatologia, ma anche il caso del bimbo appena nato ustionato dalla puericultrice che si era distratta durante il primo bagnetto del neonato. Se il secondo caso ha visto la sospensione della direttrice del reparto, la dottoressa Grazia Corbo, il primo caso ancora attende di essere messo sul tavolo per capire almeno come risolvere il problema, nonostante anche le ripetute richieste da parte dei sindacati.