Le dinamiche sconcertanti di rapporti familiari al limite del parossismo sono il canovaccio sul quale viene intessuto questo romanzo pubblicato per i tipi della Casa editrice Aletti dall’autore Enzo D’Antonio, apprezzato medico della Valle dell’Irno. Con stile discorsivo ed agile viene affrontato un tema quello dei conflitti fra coniugi che, nati da menti velate da paranoie e ripicche, si ripercuotono sui figli testimoni, attori e vittime inconsapevoli loro malgrado di queste contorte dinamiche familiari. Nella dedica del volume l’autore dice: “A quelli che, come Christian, Mattia e Miriam, è stato oscurato quel raggio di sole e che, al sorgere della vita, hanno già conosciuto l’oscurità”. Uno spaccato di vita vissuta e subita dai giovani figli destinati alla deriva sociale dal comportamento di una madre che, accentrando su di sé la loro attenzione, riesce a far sfiorire sul nascere i germogli di vita che albergano in queste giovani vite. Il percorso articolato e contorto di questo “ménage” familiare così difficile viene ulteriormente complicato da personaggi esterni come la figura di una psicologa, anche lei ansiosa di essere protagonista, che invece di dirimere le angosce della famiglia le acuisce con “cervellotiche” decisioni che distruggono l’esile filo che poteva consentire una improbabile pacificazione tra i due protagonisti ed attori di questo nucleo familiare.Attraverso un diario puntuale con date precise che segnano i capitoli di questo testo vengono, ripercorrendo il processo legale seguito alla richiesta di separazione dei contendenti, esaminate con dovizia di particolari le mille frasi di dileggio e le accuse infondate che giungono addirittura ad immaginare rapporti incestuosi tra il padre Ambrogio ed i suoi piccoli figli che la moglie Bibbiana intesse con “satanica” esacerbazione. La conseguenza è ben immaginabile. I figli lasciati al loro libero arbitrio e non guidati nei momenti delicati dell’adolescenza e della giovinezza ben presto escono dai binari del vivere civile e si trovano travolti da un destino più grande di loro stessi vivendo momenti di tossicodipendenza ed altre esperienze di devianza sociale che segneranno irrimediabilmente il loro percorso di vita verso la maturità che non riusciranno mai a raggiungere. Un quadro desolante e sconcertante che purtroppo non è solo frutto della fantasia dell’autore ma riconduce ad esperienze di vita realmente vissuta.E’ questo testo di Enzo D’Antonio un prezioso cammeo che ci spinge a riflettere sui mille difetti dell’animo umano che pur partendo da sentimenti nobili ed ispirati allo spirito cristiano trova nel suo percorso deviazioni che conducono irrimediabilmente verso l’annullamento della quiete familiare passando a distruggere le identità individuali in modo irrimediabile.
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