EBOLI. Le accuse di avere fatto saltare la seduta cinsiliare sull’ospedale lascoano traccia e provocano repliche. Soprattutto quella del Nuovo Psi, il gruppo di opposizione più numeroseo, che imputa alla scarsa volontà della maggioanza il fallimento della seduta. «In merito alla mancata presenza della maggioranza in consiglio sulla questione sanitaria, riteniamo fuori luogo gli attacchi rispetto ad un’assenza voluta dalla maggioranza, non dall’opposizione – dicono i consiglieri del Nuovo Psi, Massimo Cariello, Ennio Ginetti e Santo Fido Venerando -. Ricordiamo che al primo appello il capogruppo del Nuovo Psi era presente e mancavano ben 6 consiglieri di maggioranza». Dal Nuovo Psi arriva una feroce critica politica al centrosinistra, rivelando il contenuto di un documento che la maggioranza avrebbe voluto far passare in Consiglio comunale: «Evidenziamo la pochezza politica di questa maggioranza, che non solo in netto ritardo si fa sentire sulla questione ospedale, ma essa stessa ha voluto fortemente un consiglio senza una chiara proposta. Solo ieri sera abbiamo letto, in Consiglio, una proposta, il cui unico obiettivo era l’attacco politico contro la direzione generale per la decisione di commissariamento dell’ospedale. Urge chiarire che la questione sanitaria ad Eboli doveva essere affrontata molto tempo prima a con idee chiare. Da quello che abbiamo potuto apprendere attraverso i giornali, le proposte del sindaco Melchionda, peraltro non condivise da nessuno, più riguardare la contrarietà al decreto 49, la cui nascita ha radici bassoliniane, altro non sono che la solita passerella politica, di stile al solito decadente». Massimo Cariello e compagni lanciano un appello, affinché la discussione sul futuro dell’ospedale cittadno preveda anche il coinvogimento generale delle forze politiche, dei sindacati, delle amministrazioni dei Comuni limitrofi. «Ci auguriamo – conclude la nota del Nuovo Psi – che quanto prima la maggioranza dimostri di avere la capacità di garantire i numeri in un consiglio aperto a forze sindacali ed amministrazioni locali limitrofe, in modo da affrontare concretamente la questione. Ci preme sottolineare le priorità su questa questione: occorre chiarezza, da parte del commissario, sulla gestione, ma senza ridurre i servizi essenziali; si presenti in tempi celeri la proposta in base al decreto 82, valorizzando le specificità dei plessi della Piana e puntando sulla qualità dei servizi;
si decida, una volta per tutte, la semplificazione gestionale con un unico direttore sanitario ed amministrativo. Inoltre, crediamo che il fattore determinante per il rilancio dell’ospedale sia, insieme con un’idea chiara dei servizi, la richiesta immediata di personale medico, infermieristico ed anche di supporto sociosanitario. Piccoli segnali rispetto al passato, quando i loro amici governatori regionali chiudevano i reparti e tagliavano il personale, ci sono già stati, ma non bastano».
Eugenio Verdini