di Andrea Pellegrino
Da Roma ci tengono a precisare che quella del premier sarà una visita istituzionale. Nulla di più. C’è chi immagina che Matteo Renzi faccia una toccata e fuga a Pompei per poi ripartire immediatamente. Una testimonianza, insomma, e un punto della situazione sul “grande progetto Pompei”, dove si rischia di restituire i fondi se non dovesse essere completato entro il prossimo 31 dicembre. Ma inesorabilmente, pur volendo, Matteo Renzi non potrà svestire i panni di segretario nazionale del Pd. Non fosse altro che ha annunciato la sua presenza Vincenzo De Luca, che dal premier cerca la legittimazione alla sua candidatura alla carica di presidente della Regione Campania. «Mi prenderò un caffè con lui», ha detto De Luca smentendo così la freddezza del segretario nazionale nei suoi confronti. Ma sul tavolo del Pd in Campania ci sono innumerevoli questioni da risolvere. E non mancherà, a quanto pare, la presenza della segretaria regionale del Pd Assunta Tartaglione che da Renzi attende risposte sui casi di Ercolano, Pomigliano ma anche sulla composizione delle liste regionali democrat. In particolare all’attenzione ci dovrebbe essere il caso della candidatura del sindaco di Agropoli Franco Alfieri che avrebbe ricevuto lo stop da Lorenzo Guerini per il “metodo utilizzato” (la decadenza) per superare la nuova legge elettorale della Regione Campania. E di conseguenza, se applicato il principio, a saltare potrebbero essere anche altre candidature di sindaci che hanno avviato i processi di decadenza dalla carica nei rispettivi Consigli comunali.
Il programma
Con Matteo Renzi ci saranno anche i ministri Martina e Franceschini. L’appuntamento è a partire dalle ore 11 presso il Quadriportico dei Teatri di Pompei. Qui avrà luogo l’evento “Italia 2015 – Il Paese nell’anno dell’Expo”, il terzo appuntamento dopo quelli di Milano e Firenze verso l’Esposizione Universale di Milano, in collaborazione con il Ministero dei Beni e delle attività culturali e con la Rai. L’iniziativa sarà l’occasione per presentare la cerimonia di apertura di Expo e il palinsesto dei principali appuntamenti che avverranno durante il semestre.
Le reazioni
«Dal porto di Napoli, ancora commissariato, al nodo Bagnoli, dalla vicenda Indesit-Whirlpool alla crisi occupazionale, Renzi si trova a dover affrontare dei problemi antichi e invece secondo me la sua unica occupazione sarà quella di mettere a posto i cocci del suo partito». Non ha dubbi Alessandra Mussolini che sulla visita di Renzi a Pomepi dice: «Sarà finalizzata a tentare di risolvere le beghe interne al suo partito che si riflettono con quello che sta succedendo in Aula, in Camera e Senato, anziché affrontare quelle che sono le questioni che sono sui tavoli nazionali». «A Bagnoli è tutto fermo – prosegue l’eurodeputata campana – mentre tra riqualificazioni, bonifiche e grandi opere solo nel territorio della Campania si potrebbe dare lavoro a tantissimi cittadini». Quanto alle elezioni regionali per la presidenza della Campania, Mussolini si dice convinta che ci siano «possibilità concrete per il centrodestra di vincere le elezioni, e lo si vede anche dalla mancanza di fiducia degli elettori di centrosinistra nei confronti del governo». E, in merito alle inchieste che hanno visto coinvolti alcuni esponenti del Pd, secondo Mussolini «nel centrosinistra non c’è un criterio di logicità e di coerenza: quando si tratta di esponenti di centrosinistra il Pd alza un muro per difenderli mentre quelli del centrodestra si buttano fuori. Vuol dire che Renzi è ancora più fazioso di qualsiasi altro governo».
Felice che Renzi venga a Pompei ma «noi distanti dal Pd e dal suo candidato alla presidenza della Regione», dice invece Salvatore Vozza, candidato presidente della lista unitaria “Sinistra al Lavoro per la Campania”. «Renzi – dice – sta mostrando un completo disinteresse, per non dire un malcelato fastidio, verso la Campania e più in generale il Mezzogiorno d’Italia. La scelta del premier-segretario di appoggiare senza tentennamenti l’impossibile candidatura di De Luca alla Regione, in barba alla Severino, alle leggi dello Stato e a un codice di dignità politica che purtroppo sembra sconosciuto dalle parti del Nazareno, è il simbolo e il vertice di una politica che nel suo insieme, nelle scelte del Partito Democratico e in quelle del Governo, evidenzia una totale mancanza di rispetto verso i cittadini campani e un popolo del centro-sinistra che si sente offeso e tradito da simili comportamenti». «Oggi la Campania – dice ancora Vozza – ha urgente bisogno di altro, prima di tutto di serie ed efficaci politiche per il lavoro e poi di dirigenti politici inattaccabili nei comportamenti, che lavorino realmente al servizio della comunità. Purtroppo l’esatto contrario di quanto Renzi e il suo partito stanno facendo in Campa