Droga sui social, 5 condanne - Le Cronache Cronaca
Giudiziaria Cronaca

Droga sui social, 5 condanne

Droga sui social, 5 condanne

Salerno. Condanne definitive per i coinvolti nel blitz antidroga della Dda del 2021 tra il capoluogo e l’Agro nocerino con arresti arrivati fino ai Vesuviani. Si sarebbero serviti di un  linguaggio criptato  per trasferire cocaina e hashish fino a Salerno. Lo stupefacente proveniente dal capoluogo partenopeo poi passava da Scafati e Pagani per dirigersi in atre zone del Salernitano: pene definitive decise dalla Cassazione  per fornitori e pusher imputati in un processo stralcio dell’ordinario stabilito dal gup di Salerno su richiesta della Dda. Avevano concordato la pena in Appello, ottenendo una decurtazione rispetto al primo giudizio, gli imputati Giuseppe Morello di Torre Annunziata e residente a Scafati (4 anni e mezzo di carcere), Francesco Marrone nativo di Angri che incassa 3 anni, quindi Vito Coppola di Pagani (due anni e 4 mesi). Paolo Piccolo e Claudia Rizzo  di Napoli che avevano incassato 7 anni di reclusione. Il blitz è quello dell’autunno di tre anni fa quando fi scoperta una banda di spacciatori che riceveva ordinazioni sui social e parlava in codice. “Birra, donne e scarpe”: le parole criptate che servivano per ordinare la droga e l’ordinazione avveniva attraverso messaggistica Facebook, Instagram, Whatsapp. Un traffico di droga fiorente era stato interrotto dai carabinieri con 27 persone finite in carcere e 4 ai domiciliari. L’attività investigativa aveva consentito di individuare due distinti gruppi criminali, di cui uno facente capo a una nota famiglia di Campagna ed uno a uno spacciatore  di Eboli, che avevano autonomamente organizzato una fittissima rete di spaccio che operava nei Comuni della Piana del Sele. Le indagini erano cominciate nel 2019: gli inquirenti avevano accertato che alcuni degli spacciatori, allo scopo di assicurarsi il controllo delle piazze di spaccio, non esitavano ad intimidire possibili concorrenti forte delle conoscenze di persone vicine alle cosche dell’Agro. La droga veniva ordinata attraverso messaggistica Facebook, Whatsapp ed Instagram: gli spacciatori venivano contattati dagli assuntori, tutti maggiorenni, per concordare il luogo, la quantità e l’orario dell’acquisto. Lo stupefacente arrivava dai canali napoletani grazie ai rapporti con personaggi di spicco nel mondo dello spaccio dell’Agro nocerino e dei vesuviani. Ora le condanna definitive con relative motivazioni rese pubbliche qualche giorno fa.

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