Draghi pensa all’obbligo di tampone per andare al cinema e nei teatri - Le Cronache
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Draghi pensa all’obbligo di tampone per andare al cinema e nei teatri

Draghi pensa all’obbligo di tampone per andare al cinema e nei teatri

di Monica De Santis

Sarà un’antivigilia di Natale molto molto pesante per il premier Mario Draghi, ma anche per molti italiani. Indetta una cabina di regia che sarà presieduta proprio da Draghi per valutare la situazione Covid nel nostro Paese, analizzando anche i dati riferiti alla variante Omicron e di conseguenza ci sarà una valutazione per eventuali altre strette. Tra gli argomenti sui quali si discuterà ci sarà l’obbligo del test per tutti i luoghi affollati. Dunque potrebbe diventare renderà obbligatorio il tampone anche per chi è già vaccinato per partecipare agli eventi, alle feste, per andare nei luoghi affollati come cinema, teatri e discoteche. Decisione questa che se dovesse passare, scatenerà, come prevedibile non poche polemiche da parte dei gestori di cinema e teatri che ancora una volta verranno penalizzati. Sarà valutata anche la possibilità di imporre l’obbligo della mascherina all’aperto in tutta Italia, anche se molti presidenti di Regione hanno già deciso di procedere autonomamente, seguendo la scia della Regione Campania che dall’inizio della pandemia non ha mai tolto l’obbligo dell’uso della mascherina anche all’aperto. Ma non è tutto, tra le decisioni che il premier Draghi potrebbe prendere vi è anche l’introduzione dell’obbligo vaccinale per altre particolari categorie di lavoratori, in particolare quelle che hanno maggiori contatto col pubblico. Si pensa a dipendendi dei supermercati e di uffici postali e bancari, come ai dipendenti di mezzi di trasporto pubblico. Non si sa invece se verrà presa in considerazione la proposta fatta da alcuni sindaci che hanno chiesto l’obbligo di vaccino per gli studenti per evitare un ritorno in Dad nei prossimi mesi. I sindaci dell’Ali (Autonomie locali italiane) guidati da Matteo Ricci, lanciano un appello al Governo, firmato anche da Roberto Gualtieri, Beppe Sala, Dario Nardella e Gaetano Manfredi e molti altri primi cittadini, “di introdurre subito il green pass anche nelle scuole per salvare la didattica in presenza. C’è il rischio concreto, visto l’aumento dei contagi, che da gennaio tutte le scuole italiane vadano in Dad. Non possiamo permetterlo. È nostro dovere tutelare sia il diritto al lavoro che il diritto all’istruzione”. Pronta la replica del sottosegretario Costa, che non chiude la porta: “Fra una settimana le scuole chiuderanno, ci saranno le vacanze e avremo tutto il tempo per valutare lo scenario e le misure eventualmente da mettere in campo”. Eventuali nuove restrizioni non dovrebbero riguardare, comunque, il weekend di Natale. “Io credo che sarà l’occasione per valutare i dati soprattutto sulla variante Omicron, attendiamo con fiducia i riscontri e come reagiranno i vaccini. Sarà un momento di confronto, di condivisione” e “decidere se ci sarà bisogno di adottare ulteriori provvedimenti”, spiega il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa. Mentre il ministro Speranza segnala che questa nuova variante “ci ricorda come questa sfida contro il Covid si possa vincere solo con un grande lavoro di condivisione internazionale”. Ogni valutazione sarà fatta comunque, sulla base dei risultati della nuova indagine rapida (flash survey) decisa dal ministero della Salute per stimare la prevalenza della variante Omicron in Italia, che sarà effettuata lunedì 20 dicembre. Si rifletterà anche sulla possibilità di accorciare la durata del green pass.