di Andrea Pellegrino
Al termine della gestione provvisoria biennale del sito di compostaggio la gestione sarebbe dovuta passare direttamente nelle mani dell’amministrazione comunale. A scriverlo è lo stesso dirigente del settore Domenico Barletta che in uno degli atti, allegato alla denuncia presentata dalla passata giunta regionale alla Procura della Repubblica, alla Corte dei Conti e all’Anac, scrive: «Al termine di tale periodo (gestione provvisoria biennale che effettuerà la stessa Ati esecutrice dei lavori, ossia alla Daneco, Rcm, Ros Roca) l’Amministrazione comunale assumerà la gestione diretta dell’impianto». Ed invece dopo i 24 mesi alla Daneco Impianti è stato affidato il servizio per ulteriori cinque anni. Un affidamento, questo, avvenuto con determina dirigenziale il 30 gennaio del 2015 che è sotto la lente d’ingrandimento degli organi inquirenti. «Sarebbero da verificare – dice l’ex assessore Romano – le ragioni del bando atteso che lo stesso Comune prevedeva la gestione diretta dell’impianto alla fine dell’esercizio provvisorio». Ma non solo. «La Daneco impianti Spa – dice ancora Giovanni Romano – è la stessa impresa che fa parte dell’associazione temporanea di imprese (Ati) insieme all’Acmar scpa e alla Rcm costruzioni che si aggiudicò la realizzazionedell’impianto di termovalorizzazione di Salerno. Nel 2011 tale procedura di aggiudicazione si bloccò a causa della relazione della Prefettura di Milano in cui pur escludendo infiltrazioni camorristiche nella gestione della Daneco, si sottolineava la parentela dell’imprenditore napoletano con un altro costruttore che aveva ricevuto una interdittiva antimafia ed è la stessa che è risultata coinvolta nell’operazione denominata “Black smoke” riguardante la bonifica del sito milanese di Pioltello Rodano».