Dossier Mare 2012: Bandiera marrone per la città di Salerno. Meno spiagge libere e acque sempre più inquinate - Le Cronache
Extra

Dossier Mare 2012: Bandiera marrone per la città di Salerno. Meno spiagge libere e acque sempre più inquinate

Blitz dei Figli delle Chiancarelle sulla storica spiaggia di Santa Teresa dove è stata issata la Bandiera marrone, simbolo del degrado in cui versa il mare ed il litorale cittadino. (http://www.figlidellechiancarelle.net/news/nocs/assegnata-al-mare-di-salerno-la-bandiera-marrone)Come si è potuto distruggere la più grande risorsa economica ed
ambientale della città ? Facile, è bastato approvare in Consiglio
Comunale nove anni fa un Piano Spiagge, una sorta di  “bibbia” per tutto
quello che c’è da sapere in materia di arenile, concessioni e
stabilimenti balneari a Salerno, e poi disattenderlo in tutto e per
tutto. E’ quanto emerge dal Dossier Mare preparato dai Figli delle
Chiancarelle.Dal 2003 ad oggi infatti l’amministrazione comunale
ha messo in pratica l’esatto contrario di quanto previsto ed inserito
nel Puc. In questi anni il litorale salernitano, che si estende dal
Porto Commerciale alla foce del fiume Picentino per 11.500 mt circa, ha
perso gran parte della spiaggia libera, ceduta ai privati per realizzare
porti e strutture: oggi con l’approvazione dell’ultimo progetto della
Marina di Pastena, l’arenile liberamente fruibile dai cittadini si è
ridotto a soli 2.900 mt. Di questi, secondo i dati dell’Arpac, scarsi
mille sono balneabili. Inoltre tutte le poche spiagge libere superstiti
sono attraversate dai così detti “Chiaviconi”, i torrenti che compongono
l’idrografia del territorio comunale insieme ai corsi d’acqua maggiori
Irno e Picentino, le cui foci per l’alto grado di inquinamento dei detti
corsi d’acqua, sono non balneabili, tanto che l’ARPAC non effettua
prelievi in corrispondenza di esse.In questi chiaviconi-torrenti
si riversano scarichi abusivi e non che terminano direttamente a mare,
senza alcun tipo di depurazione o possibilità di dispersione al largo
mediante condotta. La competenza in materia di  scarichi, in seguito
all’emanazione della legge regionale n. 4 del 15 marzo 2011, è dei
ComuniL’agenzia regionale che si occupa dei prelievi e delle
analisi delle acque inoltre non effettua più campionature nel tratto
compreso tra porto turistico Masuccio e Molo Manfredi in quanto non vi
sussistono più i requisiti. Eppure ancora nel 2008 lo specchio d’acqua
in questione risultava balneabile come da delibera comunale. Analogo
discorso varrebbe anche per i tratti di mare su cui prospettano i
restanti porti. In particolare il nuovo Marina in zona Arechi di fatto
rende non più balneabili le acque dei lidi “Carabinieri”, “Esercito”,
SIULP” e “Finanziari” nonché l’antistante ed ormai sacrificato tratto di
spiaggia libera.  Idem nel caso di completamento dell’ infrastruttura
di Pastena per la quale la Regione ha recentemente dato il via libera
all’impatto ambientale .Lo sviluppo complessivo delle aree
portuali, lungo tutto il litorale della città di Salerno, pari a 6.700
mt, appare eccessivamente sovradimensionato rispetto all’estensione
totale del litorale con un impatto ambientale fortissimo.  In
realtà la costruzione di porti turistici, come sostiene anche
Legambiente Nazionale, è “il grimaldello formidabile per urbanizzare la
costa, per derogare e aggirare i piani urbanistici, per riversare a due
passi dal mare cemento a non finire per bar, negozi, parcheggi,
immobili.