di Enzo Sica
Finalmente si è sbloccata anche in casa. Era ora, direbbe qualcuno… Dopo oltre 63 giorni di digiuno, dopo l’ultima vittoria contro il Foggia (23 dicembre dello scorso anno) l’Arechi è tornato ad essere determinante per la squadra granata che contro la Cremonese ha centrato quell’obiettivo che era determinante per continuare a cullare i sogni play off che da ieri sera sono di nuovo concreti (la zona è stata agganciata…) anche se bisognerà aspettare la gara di stasera tra Venezia e Perugia visto che gli umbri con un successo potrebbero essere ancora in vantaggio sulla Salernitana (e domenica alle 15 c’è un Perugia – Salernitana al Curi che promette scintille…). Il minimo stagionale di spettatori presenti (6601)i in un Arechi semivuoto è stato il quadro più disarmante e, per alcuni versi imbarazzante e desolante di questo Salernitana – Cremonese nel turno infrasettimanale della ventiseiesima giornata. I cori della curva sud, quel <vogliamo vincere, vogliamo vincere> è echeggiato nel principe degli stadi come un refrain incessante al quale faceva da contraltare il silenzio assordante dei presenti nei distinti (pochissimi) e in tribuna, settore questo che inaugurava i sediolini nuovi (non con il colore granata, assessore Caramanno…) ma un rosso vivo che poco c’entra con questa casacca… Forse avranno sbagliato colore ma anche la Salernitana ieri sera ha sbagliato ancora una volta la prima parte della gara. Si qualcosa in più si è visto rispetto all’ultima gara interna contro il Benevento ma troppo poco per concretizzare quello che si aspettavano i <pochi intimi> sugli spalti proprio dopo la discreta prova di Verona. La <rivoluzione> in formazione che molti <beneinformati> prevedevamo proprio per la gara contro la derelitta Cremonese non c’è stata. Il cambio di modulo? Neppure a parlarne perché Gregucci si è riaffidato a coloro che avevano dato una parvenza di ripresa ad Ascoli ma anche al Bentegodi la squadra non si era comportata male. Peccato per la sconfitta in terra veneta ma per decollare c’è bisogno anche di dare una spinta importante in un attacco ancora anemico con un centrocampo privo di idee che è stato facilmente bloccato da una discreta Cremonese (accompagnata a Salerno da 39 irriducibili tifosi) che ha giocato soprattutto per salvare la panchina in bilico a Rastelli. Ma nella ripresa sono cambiate le cose perchè la Salernitana ha cambiato marcia sotto la spinta della sua eccezionale tifoseria. Ed i gol di Minala prima e Jallow dopo hanno permesso alla squadra granata di centrare questa importante vittoria che è un toccasana proprio in vista delle prossime gare. Bisognerà ora solo dare continuità a questa conquista dei tre punti perché solo così si riuscirà a uscire fuori da questa situazione dando concretezza alla fase finale della stagione. Ed il popolo granata, la magnifica curva sud ha riservato alla propria squadra il giusto e convinto applauso anche se ci son o stati ancora una volta cori contro il patron Lotito. Ma alla fine speriamo che sia questa davvero la gara del rilancio definitivo, della svolta per raddrizzare una stagione che poteva e doveva essere diversa da come è andata fino a questo momento.