Dopo 6 anni chiusa l’inchiesta Tsunami - Le Cronache
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Dopo 6 anni chiusa l’inchiesta Tsunami

Dopo 6 anni chiusa l’inchiesta Tsunami

di Red.Cro.

Fu un autentico «Tsunami» che nel 2012 travolse il Comune di Cava, con un operazione dei carabinieri che portò sei arresti, per quello che la Dda ipotizza come un “patto di potere” tra cittadini, professionisti, imprenditori e referenti politici del territorio cavese. A distanza di 6 anni il Pm Montemurro ha notificato agli indagati la chiusura delle indagini. Poi si andrà verso la richiesta del processo, con il filtro dell’udienza preliminare. Gli indagati sono: Gianluigi Accarino; Antonino Attanasio; Alfonso Carleo, Napoleone Cioffi; Gianluigi Ciuccio; Vincenzo Coppola; Carmela Lamberti; Francesca Milione; Francesco Porcelli; Antonello Russo; Michele Russo; Carmine Trezza; Carmine Vitale; Dante Zullo; Geraldine Zullo; Vincenzo Zullo. Favori in cambio di soldi, voti barattati con la concessione di lavori pubblici. In un territorio «devastato dagli abusi edilizi», commenta laconico un investigatore. Un’inchiesta che coinvolse l’apparato comunale. Tra le persone finite agli arresti ci fu anche l’assessore all’Urbanistica del Comune di Cava dei Tirreni Alfonso Carleo, per il quale sono stati disposti i domiciliari come per Antonino Attanasio e Gianluigi Accarino entrambi ingegneri e dirigenti del IV Settore Lavori Pubblici del comune metelliano, e per Carmine Vitale, geometra, addetto alle opere pubbliche e ai servizi manutentivi dello stesso ente. In carcere, invece, finirono Francesco Porcelli, geometra, addetto alla tutela e alla pianificazione del comune cavese e l’imprenditore Michele Russo, amministratore unico della Società Cooperativa Libera arl, conosciuto con il soprannome “u’ picciott”. A Carleo e Russo, fu contestato il reato di voto di scambio previsto dal testo unico elettorale.