di Davide Maddaluno
SALERNO – Dopo 20 anni si appresta a chiudersi una delle pagine più avvincenti e longeve dello sport salernitano. L’Alma Salerno, a fronte delle cospicue difficoltà di vario genere affrontate negli ultimi anni in particolar modo durante e post Covid, rinuncia all’iscrizione al campionato nazionale di Serie B e potrebbe chiudere definitivamente i battenti non partecipando nemmeno a tornei di categoria inferiore o giovanili. Un’autentica palestra di vita e futsal per tantissimi salernitani e non solo, molteplici generazioni cresciute sui campi del Dopolavoro Ferroviario e che hanno accompagnato la scalata del club presieduto da Marco Bianchini dalla Serie D fino ai play-off per l’A2. Momenti indimenticabili come la vittoria del campionato di C1, tanti tecnici di spessore alternatesi sulla panchina (da Carbone a Mainenti passando per Di Giacomo, Cocchia, Magalhaes, Pannullo, De Riggi e così via), fior fior di giocatori italiani e stranieri, l’Under 19 vice campione d’Italia nel 2020 ma anche eventi funesti come la prematura scomparsa dell’allora copresidente Antonio Boccia e dell’addetto stampa Marta Naddei che hanno lasciato vuoti incolmabili inducendo al contempo la società ad andare avanti nel loro ricordo. La rocambolesca salvezza conquistata la scorsa stagione lasciava presagire un futuro diverso alle soglie del nono campionato di B con l’accordo con la famiglia Dalia che si sarebbe presa carico della gestione. Intesa poi sfumata . Le dimissioni dell’anima e factotum del club (come lo è stato per anni e anni il segretario Maurizio Acampora), Antonio Peluso, il campanello d’allarme che ha fatto da preludio al triste commiato. La mancata iscrizione dell’Alma