di Monica De Santis
Don Franco Fedullo Santo. Per tanti il sacerdote salernitano, parroco della chiesa di San Domenico, santo lo era già in vita. Ora che don Franco non c’è più, in tanti sperano che lo diventi. Perché di bene, don Franco in vita ne ha fatto e continua a farlo, grazie ai suoi insegnamenti e a tutti quei ragazzi che ha cresciuto e che da sempre hanno seguito e continuano a seguire il suo esempio. E a parlare di una possibile beatificazione del sacerdote, deceduto a causa del covid, sono i tanti fedeli che ancora una volta si sono ritrovati nella sua chiesa per pregare e ricordarlo. Sono passati meno di quattro mesi dalla sua dipartita,ma il suo passaggio terreno, la sua esistenza, sono e resteranno una stella polare per la sua comunità e non solo… “Bisogna comunque che passino 5 anni dalla dipartita, prima che si possa iniziare qualsiasi ragionamento su questo – spiega don Pietro Rescigno, cresciuto proprio con don Franco Fedullo, ed ora suo successore alla guida della parrocchia di San Domenico – Ma al di là di quello che può essere l’ufficialità o meno, noi sappiamo che don Franco è stato per Salerno un modello veramente di sacerdote che si è speso per gli altri, che ha vissuto in pieno il vangelo e quindi è sicuramente già nella gloria dei Santi, al di là di quella che potrebbe essere l’ufficializzazione della chiesa”. Ed è proprio come ha detto don Pietro Rescigno. Don Franco Fedullo ha lasciato tanti segni, che nessuno potrà mai cancellare. Uno di questi è il centro per la vita “Il Pellicano”. E proprio a questa struttura sono andati i fondi raccolti con un’asta di beneficenza di opere d’arte organizzata da Art Experience. Il ricavato di quest’asta è stato consegnato dal presidente e dal vice presidente, Angelo Lazzano e Annalisa Fontanella. Un’iniziativa, hanno detto gli organizzatori, che sarà ripetuta, sempre per sostenere il centro della vita fondato da don Franco e che ha salvato fino al giorno del decesso del sacerdote 1153 vite e che tante altre, si spera riuscirà a salvarne. “Il Pellicano ha salvato circa 1200 vite – ha detto Dina Luciano, presidente del Centro – che però se si pensa che è dal 1983 che esiste e che queste persone oggi si sono sposate ed hanno a loro volta avuto figli, sono molte di più. La storia più bella da raccontare è quella che ha dato origine al titolo di una mostra che abbiamo fatto per i 30 anni di attività. Una ragazza di 20 anni, insieme alla mamma, venne a salutare don Franco Fedullo. La mamma, prima di avvicinarsi a lui, le disse, guarda se non era per questo sacerdote, tu oggi non c’eri, perché io 20 anni fa avevo pensato di non farti nascere. La ragazza si avvicinò a don Franco e gli disse grazie mille”