Domenico Vaccaro: "Il mio amico Angelo aveva paura" - Le Cronache Attualità

di Arturo Calabrese

«Una delle ultime volte in cui ci siamo visti mi ha detto di avere paura». Sono parole di Domenico Vaccaro, attivista politico e già amministratore del comune cilentano di Lustra, e si riferiscono ad un incontro con Angelo Vassallo.

Era il finire di agosto del 2010 e il sindaco pescatore sarebbe stato ucciso di lì a poco, il 5 di settembre. Le dichiarazioni di Vaccaro, che al momento del fatto era vicesindaco del borgo cilentano, sono state messe nero su bianco dagli inquirenti che indagano su quel tragico fatto di quattordici anni fa. «Sapeva che a Pollica ma in generale nel Cilento c’era qualcosa di molto grosso e mi ha detto che avrebbe fatto di tutto per fermare gli atti delinquenziali.

Purtroppo così è stato e infatti è stato ucciso per questa sua volontà di difendere il territorio – prosegue – sono sicuro che adesso finalmente si farà piena luce su quanto accaduto». Domenico Vaccaro, nella sua vita e lunga carriera politica, ha spesso lavorato proprio con Vassallo. «Ero in maggioranza con lui alla Comunità Montana Alento Monte Stella – spiega – allora l’ente montano raggruppava anche comuni che si affacciano sul mare, ciò che oggi non è così, ed eravamo tanti. Io ero con lui, abbiamo fatto molto per il territorio».

Ma, si sa, la storia è fatta di corsi e di ricorsi. Ciò che sta succedendo oggi all’ente di Laureana Cilento, e cioè sfiducie e mozioni, è già accaduto e il protagonista, oggi come allora, è il sindaco di Ogliastro Cilento Michele Apolito che ieri sfiduciava Angelo Vassallo. «Si stava lavorando per presentare una mozione di sfiducia ad Angelo Vassallo – racconta ancora – ed anche io fui contattato.

Mi si chiese di passare in maggioranza, di mettere in minoranza il presidente. Rimasi fedele al presidente Vassallo – prosegue – sia per una mia coerenza, sia per fedeltà e sia perché non credo sia un’azione politica da mettere in atto. Non ho voluto avallare quella scelta – le parole di Domenico Vaccaro che ricorda con emozione quei momenti – e col senno di poi avevo ragione. Finimmo in minoranza e Angelo fu destituito da presidente. Era l’agosto del 2006. La Comunità Montana Alento Monte Stella stava vivendo un bellissimo momento».

«Porterò con me tantissimi bei ricordi – dice con un velo di tristezza – ma soprattutto l’onore di essere considerato un suo amico tant’è che si confidò con me qualche giorno prima di essere ucciso. Proprio in onore di quella amicizia quando ci sono stati degli screzi, confronti sul piano politico, tutto è rimasto lì». Da quanto dice Domenico Vaccaro trasuda l’emozione, la vera amicizia con una persona che per il territorio ha fatto davvero tanto seppur non venendo riconosciuto dal Cilento, eccezion fatta per una breve serie di amministratori tra cui proprio Vaccaro e qualcun altro come lui.

«Adesso l’obiettivo e la speranza è che venga fatta presto luce su quanto accaduto non solo il 5 settembre del 2010 – conclude Vaccaro – ma prima e dopo l’omicidio. Dobbiamo capire i depistaggi, le azioni contro la verità. La legalità deve essere ripristinata, lo dobbiamo anche e soprattutto alla memoria di Angelo Vassallo, a quello che ha fatto per tutti noi, per i giovani e per il futuro. Lo dobbiamo al Cilento».

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