Dodici anni dopo, Siberiano sempre con noi - Le Cronache
Salernitana

Dodici anni dopo, Siberiano sempre con noi

Dodici anni dopo, Siberiano sempre con noi

di Marco De Martino

SALERNO – 12 aprile 2010, una data impressa a fuoco nella storia del tifo granata, e non solo. Quel giorno di ormai dodici anni fa ci lasciò Carmine Rinaldi, alias Il Siberiano, storico capo ultras della curva sud. Un malore improvviso lo portò via alla sua gente che, a distanza di dodici lunghi dolorosi anni, continua ad onorarlo ed a ricordarlo. Ironia della sorte, la morte del Siberiano arrivò proprio nel giorno della retrocessione aritmetica della sua Salernitana dalla serie B alla Lega Pro, dopo la netta sconfitta subita al Castellani di Empoli. UN RICORDO SEMPRE ACCESO Una retrocessione che diede il “la” alla caduta verticale della squadra granata, fallita al termine della stagione successiva e costretta a ripartire dalla serie D, sotto le mentite spoglie del Salerno Calcio. Oggi la Salernitana, dopo anni travagliati trascorsi tra l’inferno delle serie minori ed il purgatorio della B, è tornata nell’Olimpo del calcio, un palcoscenico che sta provando a difendere con le unghie e con i denti. Quel 12 aprile del 2010 nacque la leggenda del Siberiano che, in ogni curva d’Italia viene rispettato e ricordato. Non c’è rivalità che tenga. Da Milano a Roma, da Torino a Napoli, tutte le tifoserie italiane si sono unite in questi anni nel nome del Siberiano. In ogni gara della Salernitana, da dodici anni a questa parte, gli ultras intonano cori per Carmine Rinaldi. Indimenticabile poi la coreografia in occasione di Salernitana-Poggibonsi, nel giorno della promozione in Prima Divisione di qualche anno fa, che la sua curva sud gli tributò. Una scenografia da brividi, che fece il giro d’Italia. E come non pensare allo striscione ed alla gigantografia ormai da anni presenti sulla facciata del vecchio Vestuti (nella foto). Insomma, ancora oggi gli ultras, che sono cresciuti seguendo il suo esempio, lo ricordano e lo ricorderanno sempre degnamente. Proprio in queste ore sono decine i tifosi che si stanno industriando per comporre gli striscioni da affiggere e da dedicare al Siberiano a Marassi in occasione della trasferta con la Sampdoria di sabato prossimo. Perché chi vive nel cuore di chi resta, non muore mai…