E’ stata accolta l’eccezione presentata dal legale difensore della dirigente del Not Maria Rita Russo. Il Gip del Tribunale di Salerno, Piero Indinnimeo, ha disposto la trasmissione degli atti al Tribunale di Napoli per incompetenza funzionale. L’eccezione è stata presentata dal legale difensore della neuropsichiatra. Davanti al Gup è stato eccepito che Maria Rita Russo (difesa dall’avvocato Paolo Carbone) ha ricoperto l’incarico di magistrato onorario al Tribunale dei Minori di Salerno. Elemento, questo, che la stessa indagata aveva più volte sottolineato dal momento dell’iscrizione al registro degli indagati. Il dirigente del Not è accusata di «Arbitrarie associazioni». Nello specifico gli viene contestato di aver inserito in una perizia frasi mai pronunciate dai minori o che sono state carpite al di fuori dell’incidente probatorio. di frasi «carpite ai minori» e di frasi che questi ultimi non avrebbero «mai pronunciato». Con lei sono indagati la psicoterapeuta Patrizia Pes, difeso dall’avvocato Monica Salerno, e lo psicologo Salvatore Maurizio Salice, entrambi della Scuola romana Rorschach. Sono tutti accusati dei reati di falsa perizia e calunnia, per una vicenda venuta alla luce nella primavera scorsa e che adesso potrebbe riaccendere i riflettori anche su altri procedimenti esaminati al Tribunale di Salerno.Tutto inizia l’ottobre del 2013, quando davanti al giudice dell’udienza preliminare Sergio De Luca arriva per l’incidente probatorio il caso di un colonnello dei carabinieri (costituitosi parte civile e presente ieri mattina in udienza davanti al Gup Indinnimeo) denunciato dall’ex moglie per abusi sessuali sul figlioletto di due anni. A confronto ci sono le relazioni dei consulenti tecnici dell’accusa (i tre attuali indagati) e quelle elaborate dai professionisti incaricati dalla difesa. Si valutano fotografie, dichiarazioni e elementi di ordine psicologico, poi l’udienza viene rinviata a dicembre e in quella data l’imputato formalizza la richiesta di essere giudicato con il rito abbreviato, allo stato degli atti già raccolti. È quando in primavera il gup emette la sentenza di assoluzione che si apre un nuovo capitolo. L’ufficiale è assolto con formula piena, «per non aver commesso il fatto», e nel contempo il giudice trasmette gli atti alla Procura perché si determini non solo sulla posizione dell’ex moglie (che per ripicca avrebbe denunciato il falso) ma anche sui consulenti tecnici. Ieri la decisione del Gup Indinnimeo che ha disposto la trasmissione degli atti al Tribunale di Napoli.
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