Arriva in ospedale con dolori lancinanti all’addome, chiede aiuto, viene visitata e rimandata a casa. Il giorno dopo torna, sta peggio, il dolore è diventato insopportabile. Ma è troppo tardi.
Cosimina Capozzolo, 64 anni, muore in Rianimazione alla vigilia di Natale, dopo un intervento d’urgenza per perforazione intestinale. Ora la Procura di Salerno indaga per omicidio colposo.
La tragedia si consuma tra il 23 e il 24 dicembre all’ospedale di Roccadaspide. Al primo accesso al pronto soccorso la donna, residente a Castel San Lorenzo, viene sottoposta a visita e dimessa. Il dolore però non passa, anzi si aggrava. Il secondo accesso, il giorno successivo, svela una situazione ormai compromessa: l’intestino è perforato. Cosimina viene operata e trasferita in Rianimazione, ma non supererà la notte.
I familiari, sconvolti, presentano denuncia ai carabinieri. Il fascicolo finisce sulla scrivania del pm Ernesto Sassano, che iscrive nel registro degli indagati otto medici: tre chirurghi, due sanitari del pronto soccorso, due radiologi e un rianimatore. L’ipotesi è che errori e omissioni, in concorso, abbiano contribuito alla morte della paziente.
La salma è stata sequestrata per consentire gli accertamenti medico-legali. Toccherà ora all’autopsia chiarire se quella morte poteva essere evitata e se, dietro le dimissioni, si nasconda una catena di valutazioni sbagliate. Un Natale spezzato, una famiglia in attesa di verità.





