di Andrea Pellegrino
Di padre in figlio, la tradizione e cultura meridionalista si tramanda nella famiglia Barone. Andrea Barone, infatti, figlio del compianto Lucio sarà in campo a Napoli, alle prossime elezioni amministrative, con il partito del Sud a sostegno di Luigi de Magistris. Figlio d’arte, Lucio Barone, oltre ad essere stato un punto di riferimento politico per Cava de’ Tirreni, Vietri sul Mare e per l’intera provincia di Salerno, provò anche l’esperienza come candidato sindaco di Napoli nel 1993 a capo della «Alleanza Meridionale». Un patrimonio ed una eredità, quelli di Lucio Barone (a cui a Cava de’ Tirreni è dedicata l’associazione dei giornalisti) presi e raccolti dal figlio Andrea che prova l’esperienza politica in prima persona, dopo anni ed anni di battaglie partitiche ed ideologiche. «Il partito del Sud è l’unica delle liste a vocazione meridionalista – dice Andrea Barone – e Napoli ha il miglior sindaco d’Italia, Luigi de Magistris. Da magistrato – prosegue – ha messo sotto accusa il sistema nato dal Risorgimento. A Napoli ha mandato all’opposizione questa finta destra e questa finta sinistra». «Ha capito – prosegue Andrea Barone – che Napoli e il Sud hanno bisogno di autonomia per rinascere. Quattro anni fa, Napoli era piena di rifiuti, oggi è piena di turisti. Il Partito del Sud lo sostiene sin dalle passate elezioni». «E’ un uomo onesto, contro i poteri forti, contro la mafia, contro la corruzione negli apparati dello Stato – spiega ancora Andrea Barone – Il sud deve riprendersi i beni demaniali, i porti, le spiagge, i musei, i siti archeologici, il commercio, il turismo. de Magistris lo sa. Dobbiamo arrivare a Roma, cacciare i mercanti dal tempio». E’ imperativo, prosegue Barone: «de Magistris e Michele Emiliano lo hanno capito. A Napoli ora c’è solo le vera immondizia da eliminare: le statue di coloro che hanno massacrato il Sud, sarà il popolo ad abbatterle. Il presidente della commissione per la toponomastica è Andrea Balia del Partito del Sud. Ha cancellato via Vittorio Emanuele III, il re che promulgò le leggi razziali fasciste; ha cancellato via Liborio Romano che consegnò Napoli a Garibaldi e alla camorra».