di Andrea Pellegrino
COSTIERA AMALFITANA. Rischiano il processo amministratori comunali di Praiano e Ravello e dirigenti e tecnici dell’Ausino. Sono state fissate le due udienze preliminari a seguito delle indagini condotte dalla procura di Salerno sui depuratori in Costiera Amalfitana che portarono anche al loro sequestro. Il Gup si esprimerà il 9 maggio rispetto alla richiesta di rinvio a giudizio per i sette indagati per il malfunzionamento del depuratore di Praiano. Si tratta dell’attuale sindaco Giovanni Di Martino (difeso da Pasquale Buonocore), dall’ex primo cittadino Gennaro Amendola (assistito da Roberto Guerino), dell’ex presidente dell’Ausino, Matilde Milite (difesa dall’avvocato Roberto Lanzi), dei dirigenti e tecnici Giuseppe Vitagliano, Domenico Bevilacqua, Iolanda Giuliano (difesa da Felice Lentini e Giovanni Torre) e Francesco Vaccaro. Il 6 giugno, invece, è fissata l’udienza preliminare per il depuratore di Ravello. Qui la richiesta di rinvio a giudizio è per l’ex sindaco Paolo Vuilleumier (difeso da Gaspare Dalia), per l’attuale presidente dell’Ausino, Mariano Agrusta, per l’ex presidente Milite, per i tecnici e funzionari della società Vitagliano, Giuliano, Bevilacqua, Vaccaro e per Massimo Martucciello e Rosa Zeccato. Per quanto riguarda l’Ausino, l’accusa mossa è di concorso in frode in pubbliche forniture. Per tutti, contestati i reati di danneggiamenti aggravati e deturpamento. Per gli amministratori locali c’è anche l’omissione di atti d’ufficio.