Pina Ferro
Denunciano una falsa vioneza sessuale, da vittime diventano imputate per calunnia. Il giudice monocratico del Tribunale di Salerno Enrichetta Cioffi ha condannato alla pena di due anni e 4 mesi di reclusione Lucia De Luisa 45 anni, e a 1 anno e 4 mesi Daniela Eliana Alonso. La sentenza è stata emessa nei giorni scorsi. Le due donne, una di Eboli e l’altra di origine argentina avevano accusato Battah Eddaoudi, difeso dall’avvocato Gerardo Cembalo, di violenza sessuale. Il cittadino marocchino a seguito dell’accusa contenuta nella denuncia presentata era stato iscritto nel registro degli indagati da parte della Procura presso il Tribunale di Salerno. Ulteriori indagini da parte delle forze dell’ordine portarono ad accertare che in realtà l’uomo non aveva neppure sfiorato Lucia De Luisa. Inoltre le versioni fornite dalla vittime e dalla sua amica erano discordanti. I fatti risalgono a qualche anno fa. Lucia De Luisa si presentò alla stazione dei carabinieri di Mercatello per denunciare una violenza sessuale subita. Ai militari raccontò che mentre era a bordo della Golf condotta un extracomunitario (successivamente identificato per El Battah Eddaoudi) si reso conto che la strada che stava percorrendo non era quella che l’avrebbe condotta a casa. Racconta che l’uomo: “Invece di svoltare a sinistra in direzione Battipaglia, svolta a destra e poi a sinistra in direzione delle campagne del Comune di Bellizzi e dopo aver oltrepassato il passaggio a livello si era fermato in uno spazio… “Iniziò a toccarmi il seno e tentò di baciarmi… Dopo inutili e reiterati tentativi di scendere dal veicolo e di recuperare la mia borsa che custodiva lui, riuscii ad aprire la portiera e a fuggire in direzione del centro abitato”. Una volta sentitasi sicura la donna raccontò di essersi fermata su di una panchina dove sarebbe stata avvicinata da una donna, Daniela Eliana Alonso, che dopo aver ascoltato la sua storia avrebbe provveduto a recuperare la borsa dall’auto dello straniero. Stando alla denuncia dalla borsa mancavano 550 euro. Le due donne sono state sentite varie volte dai carabinieri e la storia fornita non è stata mai uguale. Si è passati dall’incontro casuali al fatto che addirittura le due donne potevano essere amiche; che fu l’uomo a scaraventare la donna fuori dalla macchina ed altro ancora. Insomma, le versioni fornite non sono mai state uguali, così sono finite a processo per calunnia e condannate.