di Brigida Vicinanza
Appuntamento positivo in Regione Campania sul fronte della delocalizzazione per le Fonderie Pisano, nonostante la proprietà continui a giocare a carte coperte. L’incontro era stato fortemente voluto dagli assessori regionali che avevano dato ultimatum ai Pisano per comprendere le sue reali intenzioni sulla delocalizzazione e soprattutto sulle alternative dei siti possibili dove realizzare il nuovo stabilimento, dopo le barricate alzate da Campagna prima scelta della proprietà di via de’ Greci. E ieri nel capoluogo partenopeo sono state indicate sei ipotesi di aree di possibile delocalizzazione con le relative caratteristiche. “La discussione è stata molto concreta e costruttiva ed è stata fatta una prima disamina dei vantaggi e svantaggi di ciascuna ipotesi – ha sottolineato Francesca D’Elia della Fiom – su richiesta dell’ente regionale ora l’azienda produrrà, per un prossimo incontro, un approfondimento, per ciascun sito, di punti di forza e di debolezza in un ragionamento complessivo che guardi alle esigenze produttive, occupazionali e di compatibilità anche verso le comunità locali possibili destinatarie degli interventi”. Insomma ora i Pisano ci tengono a fare le cose per bene. Le aree individuate sono tutte in provincia di Salerno ma vengono tenute “nascoste” fino a quando non ci sarà l’altro incontro in Regione Campania. All’incontro di ieri mattina hanno partecipato tutte le maestranze e i rappresentanti delle Rsu sindacali, insieme al sindaco di Salerno Enzo Napoli, gli assessori De Luca e Caramanno, la proprietà e i segretari sindacali, mentre per la Regione Bonavitacola e Lepore. Insomma un altro piccolo passo in avanti, dopo la cassa integrazione in deroga di 6 mesi per gli operai. Un passo che si spera possa concretizzarsi a breve e soprattutto senza ulteriori ostacoli.