di Marta Naddei
Un colpo al cerchio ed un altro alla botte. Sembrava essersi incanalato sui binari della straordinarietà – con tempi brevi di discussione e decisione – il processo civile sulla decadenza del sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, ma si dovrà attendere ancora. I giudici della Corte d’Appello hanno infatti accolto la richiesta del legale del primo cittadino Edilberto Ricciardi e di quello dei consiglieri comunali Angelo Caramanno, fissando un’altra udienza per discutere del caso dell’incompatibilità di De Luca nel periodo in cui fu Sottosegretario di Stato del Governo Letta (con giuramento del 3 maggio 2013) e sindaco di Salerno. Insomma, i giudici – contrariamente a quanto fatto finora accogliendo le tesi dei legali dei parlamentari del Movimento Cinque Stelle (da cui è partito il ricorso che ha messo in moto la macchina giudiziaria) Stefania Marchese e Oreste Agosto che puntavano sul carattere di urgenza della dichiarazione di decadenza – hanno optato per il rito ordinario nel giorno in cui sono state depositate le memorie di replica: tradotto, non ci sarà giudizio immediato. L’udienza di merito è stata infatti fissata il prossimo 2 dicembre; da quel giorno, poi, la Corte avrà sessanta giorni di tempo per emettere il proprio verdetto. La scadenza naturale dovrebbe dunque essere quella del prossimo 2 febbraio. Contro De Luca gioca anche la netta posizione assunta dal procuratore generale Elio Fioretti che chiese ai giudici la decadenza del sindaco “ex tunc”, ovvero da maggio 2013 a causa della sussistenza dell’incompatibilità tra le cariche.
E se i tempi di decisione dei giudici d’Appello dovessero essere effettivamente così lunghi si aprirebbero alcuni scenari favorevoli a De Luca, per due ordini di motivi: se la sentenza – favorevole o meno – dovesse arrivare a febbraio potrebbe essere evitata la tornata di elezioni amministrative di questa primavera. Allo stesso modo, con la decadenza, De Luca potrebbe anche bypassare lo spauracchio del commissario prefettizio che subentrerebbe in caso di dimissioni, necessarie per i sindaci che hanno intenzione di candidarsi alla Regione un mese prima dall’apertura delle urne.
Duro il commento del consigliere comunale di Nuovo centro destra Roberto Celano: «Continua la farsa della decadenza di De Luca per una incompatibilità evidente e conclamata. Sarebbe materia d’urgenza ed invece si continuano azioni dilatorie che consentono ad un sindaco decaduto in primo grado di continuare a fare danni irreparabili alla città e ad indebitare le future generazioni. Ci auguriamo che il due dicembre sia davvero l’ultimo atto di una farsa infinita e che il collegio giudicante possa rapidamente rendere pubblica la sentenza. Ulteriori espedienti e rinvii potrebbero far dubitare a qualche malpensante che vi sia qualcuno che tenti di aiutare il sindaco a “resistere” sulla sua poltrona».