De Paola: Salernitana penalizzata dai due arbitri - Le Cronache Salernitana
Salernitana

De Paola: Salernitana penalizzata dai due arbitri

De Paola: Salernitana penalizzata dai due arbitri

Enzo Sica

Direttore, dopo 10 anni torniamo in serie C. Una sconfitta mortificante per il calcio a Salerno o ci sono anche tante problematiche da tenere in considerazione e da valutare in questa clamorosa e probabilmente anche inaspettata debacle? Eccola la prima domanda a bruciapelo che poniamo a Paolo De Paola, collega giornalista, ex direttore di grandi quotidiani sportivi come il Corriere dello Sport e Tuttosport, attualmente opinionista in molte televisioni nazionali e locali che si occupa da anni delle vicende granata. <Diciamo innanzitutto che la Salernitana non doveva arrivare a questo play out finale visto che bastava un solo punto in più nel corso della stagione bastava per salvarsi. Peccato perchè poi ci sono state tante concause che ne hanno scatenato quanto accaduto nelle ultime settimane. Partendo, crediamo, proprio dall’ultima gara quella di domenica all’Arechi partita di ritorno del play out contro la Sampdoria? <Ma si penso che non si possa non focalizzare innanzitutto sull’arbitraggio. E ci rivolgiamo a Rocchi, il designatore, facendogli anche una domanda: perchè tanta differenza nelle direzioni arbitrali delle due partite? In ogni caso parliamo di pessime direzioni di gara in entrambe le sfide. Troppo fiscale quello di Aureliano a Genova che ha fischiato tutto compreso il fallo inesistente da cui è scaurito il secondo gol doriano, troppo permissivo quello di Doveri che non vede un rigore solare su Soriano e non è aiutati dal Var per un mani Samp in occasione del primo gol di Coda.> Pensiamo ad un complotto, direttore? <No, non lo abbiamo mai fatto. Riteniamo che la Sampdoria sia più gradita della Salernitana? Si, probabilmente si; Ma non sono state queste le cause principali della retrocessione? <Certamente no anche se molte colpe sono del Palazzo. Dico che non si salva nessuno. Da Gravina a Bedin, da Abodi alla Covisoc. La madre di tutti gli errori è stato l’annullamento del play out tra Salernitana e Frosinone a 24 ore dal suo inizio. La doppia sfida, quella doppia sfida andava giocata e la classifica riscritta a bocce ferme. A quel punto sia Frosinone che Salernitana sarebbero state entrambe salvate. Esistono già precedenti in tal senso e non ha alcun significato invocare un regolamento stravolto. Io sono convinto che se ne riparlerà al Tar. La vicenda non può finire qui. Quali le colpe di questa società su questa retrocessione? <Tante direi. Non si possono più offrire alibi alla Salernitana intesa come società. Gli strascichi legali dopo un play out assurdo rappresentano solo un fenomeno di distrazione di massa. Il tifoso ormai frastornato si è aggrappato a tutto pur di evitare la retrocessione in serie C ma a mente fredda dico che la bocciatura deve essere implacabile. Un alternarsi di errori e di rimedi peggiori degli errori. Il numero abnorme di allenatori cambiati (sette in diciotto mesi) e di direttori sportivi (quattro) ai quali vanno aggiunti anche Marino e Valentini che sono gli ultimi sacrificati sono la testimonianza di mancanza di equilibri, di strategia, di programmazione. Nessuno contesta lo Iervolino imprenditore, non ne abbiamo la competenza ma ciò che ha espresso nel calcio è sotto gli occhi di tutti: un autentico disastro. Poi quello che è successo nell’ultima gara con la sospensione della partita è la sintesi di questo disastro, come diceva lei, quasi annunciato? <Guardi non mi aspettavo quella conclusione di domenica sera ma intendiamoci bene anche su un punto fondamentale: per quanto rumorosa e tumultuosa la protesta dei sostenitori granata non ha causato feriti. E questo va considerato quando si è pronti a esprimere rapide e insulse condanne. Di sicuro non è questa la strada più ortodossa per ottenere qualcosa ma andiamoci piano con le parole. La dignità espressa dietro la protesta civile fuori dallo stadio va totalmente estesa all’intero popolo granata che ha dovuto assorbire una clamorosa ingiustizia. Troppo facile fare i moralisti con la passione altrui. Certo c’è stato qualche seggiolino in campo e due petardi che non sminuiscono lo sforzo fatto per evitare qualsiasi tipo di scontro. Sarò controcorrente ma questo pubblico caldo ed appassionato non merita censure e va solo compreso per la sofferenza patita. Tanto è vero che anche la punizione della giustizia sportiva rappresenta il minimo sindacale per archiviare rapidamente una vicenda oscura: 0 a 3 a tavolino e due giornate a porte chiuse nella prossima stagione. Ed ora Direttore quale potrebbe essere il futuro dopo la delusione patita e questa doppia umiliante doppia retrocessione. Dalla serie A alla C? <Diciamo che bisogna solo aspettare visto che il caldo pubblico salernitano dopo questa delusione troverà la forza per ritornare in auge. E’ chiaro che la società secondo qualche notizia che già trapela anche dalle parole dell’amministratore delegato MIlan vorrebbe fare tabula rasa di quanti hanno contribuito a questo disastro sportivo che nessuno paventava. Io mi auguro che ci si rialzi presto dando quelle soddisfazioni a questi eccezionali tifosi, soddisfazioni che sono purtroppo mancate ed hanno portato alla retrocessione.