«Non ho mai creduto nel Pd e non capisco cosa ci faccia tu in quel partito». Questo al centro della piccola schermaglia che la scorsa sera ha animato la presentazione del libro di Ciriaco De Mita a Roccapiemonte. A pronunciare quella frase proprio l’ex presidente del Consiglio dei Ministri rivolgendosi ad Alfonso Andria. Una provocazione o semplicemente un invito all’ex senatore di ritornare alla casa madre. D’altronde la teoria pronunciata da De Mita è stata: «Quando non si trova la via d’uscita ognuno deve ritornare al proprio posto». Così parlando del Pd il leader di Nusco non ha esitato a dire: «In quel progetto politico non ci mai creduto», poi rivolgendosi ad Andria: «Non capisco perché tu stia nel Pd». Non da meno la risposta dell’ex senatore che svela di un confronto con De Mita prima dell’adesione al Pd. De Mita titola il suo libro “La storia d’Italia non è finita”. Tant’è che l’ex premier immagina un ritorno al centro, bacchettando Renzi e salvaguardando, al momento, il governo Letta. Ma De Mita, nonostante l’età, è ancora proiettato verso il futuro pensando a nuove coalizioni e partiti. Ma, dietro l’angolo, potrebbe esserci una significativa novità: il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, starebbe pensando, per il leader di Nusco, ad una nomina a senatore a vita. Tra i relatori, anche il rettore Raimondo Pasquino, il giudice Mario Pagano, il sindaco di Roccapiemonte Andrea Pascarelli e il professore Gaetano Fimiani (assessore comunale di Roccapiemonte). Il tutto organizzato, al centro sociale, dall’associazione Rosa Aliberti, la psicologa moglie del giudice Pagano, scomparsa prematuramente. Tra i presenti in sala, invece, i sindaci Torquato (Nocera Inferiore), Tenore (Siano) e Longanella (Castel San Giorgio), alcuni amministratori comunali dei comuni dell’Agro nocerino sarnese e della Valle dell’Irno, il consigliere comunale di Salerno Paky Memoli e l’ex sindaco di Salerno Aniello Salzano.
(andpell)