
“Dobbiamo continuare la battaglia contro l’autonomia differenziata anche per la sanità pubblica, perché tutte le Regioni devono avere le stesse risorse e possibilità, perché siamo pronti a combattere la sfida dell’efficienza ma ad armi pari”. Così Vincenzo De Luca a Pomigliano d’Arco (Napoli), sottolineando che sulla crisi sanitaria “ci sono responsabilità di mancata programmazione che riguardano anche il centrosinistra ed i ministri della Salute che facevano parte del Pd”. “La mancata programmazione viene da lontano – ha aggiunto De Luca – ed oggi siamo arrivati al limite. Avremmo dovuto raddoppiare le retribuzioni per il personale del pronto soccorso, che vive con aggressioni continue. Avremmo dovuto adeguare il sistema pensionistico, ed autorizzare i giovani laureati che fanno le scuole di specializzazione per metterli a lavorare subito negli ospedali insieme con i primari, con le persone più anziane, ma assumendoli subito. Ma non si è mossa una foglia. Qualche giorno fa, come Regione, abbiamo proposto al Governo di votare a livello parlamentare norme semplici sul riparto del fondo sanitario nazionale, per dare stesse risorse a tutti i cittadini Italiani, dal Piemonte alla Sardegna, ma il centrodestra ha votato no. Abbiamo chiesto che decidessero a livello nazionale che ci debba essere ogni 1000 abitanti lo stesso numero di medici ed infermieri per tutta Italia. Fino ad oggi – ha concluso – stiamo combattendo da soli per la difesa del Sud, della Campania e per la difesa degli stessi diritti dei nostri concittadini rispetto ai cittadini di altre regioni di Italia”.