La sentenza della Corte Costituzionale sull’autonomia differenziata “e’ molto significativa” e “ci da’ modo di respirare”. Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, apre cosi’ la sua consueta diretta social del venerdi’, ricordando la pronuncia di ieri della Consulta sulla legge Calderoli. “La Corte Costituzionale ha sancito alcuni principi – spiega – che sostanzialmente hanno svuotato la legge Calderoli. Gli amici delle Regioni del Nord hanno mostrato grande soddisfazione, ma e’ un atteggiamento un po’ patetico. La verita’ e’ che la Corte Costituzionale ha ritenuto incostituzionali alcuni punti”. De Luca ricorda poi le battaglie condotte dalla Campania negli ultimi mesi. “La Regione e’ stata all’avanguardia nella lotta contro l’autonomia differenziata. E’ stata la prima a fare ricorso alla Corte Costituzionale, ma soprattutto siamo stati quelli che da un anno stanno combattendo per spiegare i limiti e i pericoli dell’autonomia differenziata e difendere insieme le ragioni del Sud e dell’unita’ nazionale. Una battaglia fatta in qualche caso da soli”. Il ‘governatore’ ribadisce quindi la posizione della Campania: “Noi siamo per l’unita’ d’Italia – dice – e contro le guerre di religione. Non ci interessano le battaglie ideologiche. Siamo per la difesa rigorosa dell’unita’ d’Italia e ci sentiamo dentro la stessa storia e lo stesso destino con i nostri concittadini delle regioni del Nord. Il secondo punto chiaro e’ che abbiamo combattuto su due fronti, contro l’autonomia differenziata, ma anche contro il centralismo, il groviglio burocratico che soffoca il nostro Paese. La linea scelta dalla Campania e’ burocrazia zero”. De Luca sostiene inoltre che questa pronuncia, “costringendo alla revisione totale della legge Calderoli, renda superato anche il referendum”. Su questo comunque “si pronuncera’ la Corte di Cassazione – precisa – quel che e’ certo e’ che la legge e’ stata smantellata in punti decisivi, che vengono considerati incostituzionali, quindi in buona sostanza si blocca il cammino dell’autonomia differenziata”. Da questo momento, secondo De Luca, “poi bisogna rivedere tutta la legge Calderoli, bisogna ricominciare daccapo sulla base del pronunciamento della Corte Costituzionale ed e’ molto probabile che non se ne faccia piu’ niente”.
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