di Andrea Pellegrino
L’attacco è da più fronti. E Vincenzo De Luca cerca di correre ai ripari. Ma oltre che con il Partito democratico, o meglio l’ala renziana che non vuole più saperne del governatore, De Luca deve fare i conti anche con il governo e soprattutto con de Magistris. Da Palazzo Chigi ormai arrivano solo segnali negativi. A partire dalla bocciatura del piano regionale dei rifiuti, fino alle ultime dure dichiarazioni del ministro Lorenzin in merito alla gestione della sanità in Campania. Poi c’è Luigi de Magistris che lavora per strappare il posto a De Luca a Palazzo Santa Lucia. Fino ad ora, più volte avrebbe messo in crisi il governatore, abituato ad essere unico ed indiscusso leader nella sua Salerno. L’ultimo episodio riguarderebbe la polemica sullo stadio Collana di Napoli. Un caso approdato nell’ultima seduta di giunta regionale e costata la revoca della delega al patrimonio ed al demanio a Sonia Palmieri che resta così soltanto assessore al personale. A quanto pare le deleghe al momento saranno gestite direttamente dal presidente ma tra non molto, si mormora, potrebbero passare nelle mani del fido Bonavitacola. Ma de Magistris lavora ed allarga i suoi orizzonti politici, cercando di approdare anche nella Salerno deluchiana. L’incontro tenutosi proprio in città sul referendum e l’ampia partecipazione avrebbero convinto il sindaco partenopeo ad investire anche su Salerno in vista di una prossima corsa per la presidenza regionale. Ma sempre a Salerno c’è una nuova insidia per De Luca. Si tratta di Alfredo D’Attorre, ex segretario provinciale dei Ds, costretto alla fuga proprio all’indomani di uno scontro con l’allora sindaco. D’Attorre sta sondando il terreno in vista di una candidatura alla segreteria nazionale di Sinistra Italiana. Per ora avrebbe contattato gli storici antagonisti deluchiani e non si esclude che possa ben presto costruire una vera e propria area. Tra l’altro sempre D’Attorre ha ancora un piede nella sede provinciale del Pd di via Manzo. Insieme a Mario De Biase è socio della fondazione Gramsci, proprietaria dell’immobile che ospita i democrat. Infine la via di fuga di Vincenzo De Luca: la costruzione di un suo movimento. O meglio la trasformazione di Campania Libera da associazione civica a vero e proprio partito. Ma qui dovrà vedersela con Nello Fiore che, di fatto, anche in occasione delle provinciali, ha mostrato i suoi muscoli. Poi c’è il caso Alfieri, altro protagonista indiscusso delle Provinciali, che attende ancora una risposta da parte del governatore. In caso contrario, con il suo bagaglio elettorale, potrebbe abbandonare anche lui Vincenzo De Luca.