di Brigida Vicinanza
“Ho dato mandato ai miei legali di querelare Luigi Di Maio per le dichiarazioni rilasciate ieri e nei giorni scorsi”. Parte nuovamente all’attacco il governatore della Campania Vincenzo De Luca, in una campagna “social”, dove a farne le “spese” è quasi sempre Luigi Di Maio. Dopo le ultime vicende che vedono protagonista il figlio Roberto e i vertici della Sma, società in house alla Regione Campania, il presidente è costretto a schivare i colpi sotto gli occhi attenti di chi sta visionando i video dell’inchiesta di FanPage sulla gestione dei rifiuti attraverso le tangenti “ai politici”. Un’inchiesta che ha toccato da vicino il presidente, che ha costretto il figlio, oramai ex assessore al bilancio del Comune di Salerno, a farsi da parte per tutelare il fratello, che è candidato in quota Pd alle politiche del 4 marzo. Un intreccio di famiglia e potere che il pentastella Luigi Di Maio ha commentato con “De Luca l’assassino”. Un epiteto che al governatore campano non è proprio andato giù. E proprio ieri ha annunciato sulla sua pagina di facebook la querela proprio al suo “Luigino”. “Invito Di Maio, membro autorevole della casta a 15mila euro al mese, a rinunciare all’immunità parlamentare – attacca De Luca senior – gli rinnoveremo la richiesta ogni giorno fino alle elezioni”. A dare man forte al governatore arriva Matteo Renzi, che in questi giorni, da come si evince, ha l’arduo compito di ricucire gli strappi della famiglia De Luca ma soprattutto di risanare le ferite. C’è troppo in ballo. Lo “scandalo” in campagna elettorale potrebbe essere troppo da sostenere per il Pd che al suo interno ha comunque un altro figlio d’arte candidato alle politiche del 4 marzo. E proprio Matteo Renzi, che dopo l’uscita del secondo video che riguardava Roberto, ha dovuto chiarire l’assoluta estraneità dei fatti di Piero, il primogenito e difenderlo a spada tratta, adesso deve sottolineare ancora una volta “l’innocenza” della famiglia De Luca e tendere la mano al pater familias dopo le accuse pesanti di Di Maio. “Roberto De Luca si è dimesso da assessore a Salerno dichiarandosi innocente, – ha dichiarato Renzi – ma lo ha fatto per evitare polemiche pretestuose in campagna elettorale. Su come è stata fatta questa inchiesta, ognuno si fara’ un’opinione”. Matteo Renzi infine lancia la provocazione al pentastellato, ribaltando, così come aveva già fatto De Luca senior, la questione chiedendo a Di Maio di rinunciare all’immunità parlamentare: qui c’e’ solo un punto, semplice, chiedo a Luigi Di Maio: dopo aver detto che De Luca e’ un assassino, sei disponibile a rinunciare pubblicamente all’immunita’ parlamentare? Si’ o no? Qualcuno fara’ questa domanda al grillino anti casta?”. Da Luigi Di Maio, nessuna risposta. Ma solo un commento pesante al terzo video dell’inchiesta. “Dal centrodestra al centrosinistra: questi qui hanno ucciso la mia e la nostra terra, hanno ucciso tantissime persone – dichiara in una diretta facebook – quello che abbiamo appena visto è davvero allucinante, tutta la giunta regionale della Campania dovrebbe dimettersi e andare via”, ha poi concluso. Tra i tre, arriva come un fulmine a ciel sereno Luigi De Magistris, sindaco della città partenopea, che ha commentato la vicenda con due parole lapidarie ma che arrivano dritte al punto, il giorno stesso in cui il terzo video dell’inchiesta viene pubblicato: “Vergogna e inquietudine”.