“Subito dopo la fine della guerra, la parola d’ordine era ‘mai più’, ma nel corso dei decenni gli anticorpi e la memoria hanno finito quasi per dileguarsi, per consumarsi e così oggi assistiamo a episodi vergognosi, a manifestazioni di centinaia di giovani che a Roma si incontrano e propongono saluti fascisti e ad alte autorità istituzionali che rivendicano con orgoglio di tenere in casa il busto di Mussolini”. Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, in un passaggio del suo intervento al teatro San Carlo alla cerimonia per la Giornata della Memoria. De Luca, nel sottolineare che “il fascismo e l’antisemitismo sono cose serie che vanno combattute”, ha affermato che è necessario interrogarsi rispetto al fatto che “oggi ci sono centinaia di migliaia di giovani che in tutto il mondo manifestano contro gli ebrei: sta succedendo qualcosa di terribile, dobbiamo capire e fare di tutto per rispondere, per reagire. Se vogliamo parlare un linguaggio di verità dobbiamo dirci che la Notte dei cristalli è lontana, il rastrellamento nel ghetto di Roma è lontano, perfino le immagini di Auschwitz sono lontane, ma sono vicine e davanti a noi le immagini dei bambini morti di freddo a Gaza”. De Luca ha parlato di “situazione maledettamente difficile” evidenziando che “siamo qui per ribadire che la Shoah è l’episodio storico di barbarie irripetibile, che non ha paragone con nessun episodio nel mondo, siamo qui per ribadire che quello che abbiamo conosciuto nella Shoah era la disumanizzazione, la guerra che determinava la perdita dei confini tra l’umano e il bestiale. Non c’è paragone con quanto accaduto allora, ma così come siamo impegnati a coltivare quella memoria, siamo impegnati a venire all’oggi, a eliminare le cause del riproporsi di un antisemitismo che dobbiamo combattere con tutte le nostre forze”.





