di Marta Naddei
“Maledetti gli sceriffi e chi li ha fatti”, tuonava Tuco al momento del suo arresto nell’epico “Il buono, il brutto, il cattivo” di Sergio Leone. E chissà che non abbiano pronunciato le stesse parole tutti coloro che, ieri mattina, hanno assistito all’ennesima “sceriffata” del sindaco Vincenzo De Luca. Ma di arrestati, in questo caso, pare non ce ne siano stati. Dopo la crociata del Super Santos, ieri mattina a suscitare le ire del primo cittadino è stato un giovane africano che, dinanzi al MaxiSidis di via Capasso, aiuta quotidianamente – da circa un mese – le persone a caricare e scaricare la spesa dai carrelli. Il tutto in cambio di qualche moneta. Quelle stesse persone, che ieri mattina non hanno esitato a schierarsi a “testuggine” per difenderlo dalla furia deluchiana. Un De Luca che non ha agito da solo: a supporto è stata chiamata una pattuglia della polizia municipale, i cui agenti sono stati incaricati di procedere all’identificazione dell’extracomunitario. Per il sindaco – evidentemente ottimo fisionomista dotato di ferrea memoria – quel giovane sarebbe già destinatario di un foglio di via. Ed è stato proprio al momento dell’identificazione che è scoppiato il putiferio: da un lato, il giovane mendicante che – ritenendo di non aver fatto nulla di male – ha rifiutato di mostrare i propri documenti; dall’altro i vigili che tentano di caricarlo in auto per condurlo al comando. L’extracomunitario ha tentato di divincolarsi dalla stretta degli agenti, si è agitato, ha urlato a gran voce “Non ho fatto niente”, con il sindaco che – a mo’ di coach pugilistico – incitava i vigili a caricarlo in auto. Attoniti, indignati, increduli, dinanzi ad una scena da film, numerosi cittadini, tra cui molte donne, sono scesi in campo a tutela del ragazzo, a loro avviso sottoposto ad un trattamento ingiusto, anche alla luce del fatto che il ragazzo, descritto come cortese e gioviale, non avesse fatto niente se non dare una mano. «Non dà fastidio a nessuno» – ripetono con forza nel mentre qualche altro si premura di far notare al primo cittadino che «ci sono decine di macchine in doppia fila e nessuno interviene, ma si fanno le sceriffate pre-elettorali». «E’ peggio della Lega» – rincarano la dose. In pochi istanti cambia il bersaglio e la rabbia di De Luca, forse poco abituato a sentirsi criticato, si è riversata su coloro che hanno ardito difendere il giovane africano: via così al valzer di “vergognatevi” e di “state difendendo un criminale”, tutto corredato da ironici “bravi, bravi”, in un duro faccia a faccia con alcune signore. Una sfuriata durata alcuni minuti e conclusasi con il sindaco che risalito sulla sua pregiata auto blu è andato via, vistosi ormai solo contro tutti. Questo spaccato di una Salerno accogliente, dai tratti marcatamente europei è finito in rete: in tanti hanno immortalato – con dei video – la surreale scena. Visto il trambusto, probabilmente, avevano pensato alla cattura di un pericoloso criminale, finendo poi per ritrovarsi dinanzi ad un giovane che guadagnava qualche spicciolo aiutando a trasportare sacchetti della spesa. Intanto, alla stazione e in tante altre zone della città, c’è chi – dai parcheggiatori abusivi ai venditori di calzini – la fa da padrone, ma di sceriffi nemmeno l’ombra.